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Concorso Scenari di Innovazione: l’ISIA di Faenza vince tutto

Aura, Federico Bertacchini 2016 3 (1)

FAENZA (RA), 04 AGOSTO 2016 – En plain per l’Isia di Faenza. Alla12esima edizione del Concorso Scenari di Innovazione, iniziativa organizzata da Artex e promossa dalla Regione Toscana in collaborazione con  CNA Toscana e Confartigianato Imprese Toscana per promuovere l’innovazione nel settore  artistico e tradizionale, l’università faentina, con gli studenti coordinati dai docenti Maurizio Fiori e Giovanni Ruggiero, si è aggiudicata – per la sezione Università – il primo e il secondo premio e ben 9 menzioni.

500 erano i progetti in concorso, presentati da 35 scuole ad orientamento artistico, suddivise tra Licei Artistici e Università.

Il primo premio è andato a Federico Bertacchini, con la collezione di lanterne in porcellana australiana (sistema Arduino) Aura. Lo chiamavano trinità, disegnata per lo Studio Ceramico Giusti.

Il progetto è stato premiato all’unanimità  per aver interpretato nella sua globalità le tematiche del concorso Artigianato e Digital Fabrication e in particolare per aver coniugato visioni creative inedite attraverso l’uso di materiali tradizionali quali la porcellana, il legno a tecnologie innovative e la sensoristica in elettronica. Ma non è finita qui.

Anche il secondo premio è “made in ISIA” ed è stato aggiudicato a Matteo Berardi con il progetto Antani Alfabetiere, puzzle orientato ai bambini con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), azienda di riferimento: S.C.I.B. di Siena.

A questi si affiancano le nove menzioni andate a Elira Pulaj con Nella vita c’è molto di più che essere bello bello in un modo assurdo, cover per smartphone e segnalibro personalizzabili con stampa digitale su polimero (azienda di riferimento: Busini); a Valentina Argnani con Worlddream, bracciale in polimero con elementi intercambiabili (azienda di riferimento: Dampaì); a Michael Tondini con Fin che la barca va, collezione borsa portafoglio orecchino in Etil Vinil Acetato (EVA) o pelle rigenerata (azienda di riferimento: Dampaì), Serena Marzaduri con Ci scusiamo per il disagio, laptop-bag in cartone (azienda di riferimento: Dampaì); a Luca Missiroli con Mr smoking, set macinapepe ispirato ai personaggi storici toscani (azienda di riferimento: Chiarugi 1952); a Elisa Inviso con Serendipità, sistema di illuminazione in porcellana australiana con decori marmorizzati stampati in digitale per i ceramici (azienda di riferimento: Giulio Giannini & Figlio E Studio Ceramico Giusti), a Matteo Raffaello Lippi con Tetraedro33, trasposizione decorative, in stampa digitale, delle carte marmorizzate su wallpaper (azienda di riferimento: Giulio Giannini & Figlio); a Davide Mehdi Duranti con A’ carrozzella, lampada a sospensione con diffusore in porcellana australiana ispirato ai nidi (azienda di riferimento: Studio Ceramico Giusti) e infine a Kataryna Kowahska con Punto croce, lampada modulare a sospensione con giunture-ricamo in filo di nylon (azienda di riferimento: Studio Ceramico Giusti).

L’ISIA di Faenza ha aperto le iscrizioni al corso triennale e alla specializzazione. Il termine ultimo per presentare la domanda è il 31 agosto.
L’ISIA di Faenza propone una offerta formativa articolata sul sistema universitario 3 + 2 che permette di ottenere titoli di Diploma Accademico di primo e secondo livello con validità equipollente ai relativi Diplomi di Laurea. La sede di Faenza, collocata nel seicentesco Palazzo Mazzolani, in pieno centro storico a Faenza, propone quindi un corso triennale di primo livello in Design del Prodotto – a cui possono fare domanda tutte le persone in possesso di maturità di scuola superiore quinquennale – e un corso biennale di II livello in Design del Prodotto e Progettazione con Materiali Avanzati, ove è possibile seguire attività opzionali nel campo del Design della Comunicazione.

Per informazioni e dettagli: 0546 22293, isiafaenza.it

Scheda tecnica

Aura

Docenti: Maurizio Fiori, Giovanni Ruggiero

Studente: Federico Bertacchini

III corso I livello ISIA Faenza (RA)

A.A. 2015/2016

Aura è una lampada da tavolo trasportabile in porcellana australiana. Lo studio è stato praticato su il concetto della lanterna classica, evidenziando i tratti semantici più importanti : trasportabilità, protezione del lume, rapporto con l’utente e atmosfera.

Contemporaneamente è stato trattato il tema dell’innovazione tecnologica e del rapporto artistico sulla base dell’arte programmata.

Il risultato quindi è un oggetto che si lega strettamente al mondo tecnologico ed il mondo artistico (industria ed artigianato). La parte innovativa è determinata dalla parte illuminotecnica, ovvero da delle componenti elettroniche in grado di abilitare Aura a percepire la temperatura dell’ambiente in cui si trova, alterando la cromia della fonte luminosa.

Il fine è quello di dare all’utente un feedback silenzioso e costante. Si crea così un legame di interazione tra lui e l’oggetto, oltre che una maggiore attenzione allo spazio che lo circonda.

Aura è stata estesa ad un set di tre lampade di diverse misure, al fine di soddisfare le richieste spaziali del fruitore, ed enfatizzare maggiormente la parte scultorea e artigianale del progetto.