Storia&Tradizione

Giornata Nazionale del Dialetto e delle Lingue locali 2019, Giuseppe Conte: Gli ‘irmici’ raccontano la storia

 

(GIORNATA NAZIONALE DEL DIALETTO E DELLE LINGUE LOCALI 2019, ph. Giuseppe Conte)

Il Cilento occupa uno spazio meta di numerosi incursori inquadrabili come ‘agenti linguistici’. Il territorio, nel corso del tempo, è stato in ‘balia’ di diverse culture e solo lentamente si è formata una ‘parlata’ che ha accomunato in minima parte le comunità locali dal punto di vista linguistico. Il dialetto che usiamo oggi è il risultato di continue influenze, ognuna delle quali ha lasciato le proprie tracce nella lessicologia locale, rendendo possibile la formazione di un idioma ricco e variegato. Poggia su strati linguistici che vanno al di là delle grandi civiltà del mondo antico.

Il rosso acceso al sole man mano perde il suo ardore. Levigati al vento, schiacciati dal tempo, raccontano una storia secolare.

Coppi

In un angolo del mondo
disperso su un promontorio
trattiene il vento e protegge dall’acqua
raggira il sole e ne assorbe il calore.

Ormai sono soltanto pietre
quattro mura rotte
depositate tra l’erba
si scorgono solo le scale.

I coppi sono i padroni
cadono a pezzi mezzi rotti:
qui non passa più gente
soli soli restano.

Storie vecchie queste non sono
sono storie nuove di domani
coppi di terracotta
fate bene i guardiani.

TRADUZIONE IN LINGUA LOCALE

Irmici
Inda n’angulo re munno
sperso ngoppa nu cucuzzo:
tene viendo e para acqua
vota sole e stipa calore.

Ormai su sulo prete
quattu mura sderrupate:
accammpate miezzo a l’erva
se vereno sulo le grarinate.

L’irmici su li patruni
careno a piezzi miezzi rutti:
ca la gente cchiù nu passa
suli suli se ne stano.

Storie vecchie cheste nun so’
su storie nove re rimani:
irmici re terracotta
faciti buono li uardiani.

GIUSEPPE CONTE – Testo ospitato dal quotidiano sinergicamentis di Rosy Merola