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Cilento – Meeting del Mare, Daniele Silvestri: “Guarda quanta gente c’è a Sapri!”

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Sapri (SA), 03 settembre 2016 – «Questa sera la nostra casa è Sapri», in questo modo Daniele Silvestri modifica un verso del brano “La mia casa”, tratto dal suo ultimo lavoro discografico “Acrobati, nel corso del suo concerto nel lungo mare di Sapri. Evento che si è svolto nell’ambito del Meeting del Mare che, quest’anno, è stato itinerante, coinvolgendo diverse località della costa cilentana.

https://www.youtube.com/watch?v=obQRIZHgSv0

Una coinvolgente performance canora che – nonostante le incerte condizioni metereologiche – non ha per nulla scoraggiato i numerosi presenti provenienti non solo dal Cilento. Infatti, «ma che discorsi, scusa», il pubblico «zitto zitto, fa finta di niente», esorcizzando il tempo minaccioso, cantando contro il cielo.

https://www.youtube.com/watch?v=pZfsvbYlMMQ

https://www.youtube.com/watch?v=J-xhtlydVio

Così, tra i brani dell’ultimo album e alcune delle sue canzoni più famose in scaletta, due ore di crescente intrattenimento – intervallate da qualche sagace battuta e da qualche momento di riflessione più seria, ricordando Falcone e Borsellino (con il brano “L’appello”) e l’omaggio ai migranti con il brano “Le navi” – sono trascorse fin troppo velocemente. Momento a forte impatto emotivo, che prosegue con l’esecuzione di “Acrobati”.

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https://www.youtube.com/watch?v=QG1NTretf6c

Non manca una piccola sorpresa, la presenza di Deodato che accompagna Silvestri in “Pochi giorni” e poi si improvvisa ballerino in “Salirò”. Così, il palco si accede con una serie di brani: “Le cose in comune”, “Sempre di domenica”, “Amore mio”, “Gino e l’alfetta”:

https://www.youtube.com/watch?v=fr9MmW_76cc

https://www.youtube.com/watch?v=RBLFPlw6Yg4

 

https://www.youtube.com/watch?v=quT66dtfTMo

Con il brano “La guerra del Sale”, il pubblico si scatena.

https://www.youtube.com/watch?v=tQqO2jXhOzY

«Guarda quanta gente che c’è a Sapri», sottolinea sempre Silvestri durante il brano “A bocca chiusa”. E se Silvestri canta «Mi sono rotto» (“Precario il mondo), certamente non è così per i presenti.

https://www.youtube.com/watch?v=Cg8AE9yURQM

Infatti, quando oltre mezzanotte il cantautore ha salutato – nonostante il cielo non promettesse nulla di buono – il pubblico ha cominciato ad urlare in coro: «Noi non ce ne andiamo se non canti un ultimo brano!». E con Silvestri che, risalendo sul palco – mentre partono le note di “Testardo” – replica: «Ho capito, ma una casa ce l’avete?». Parte un sonoro no da parte del pubblico e lui prosegue: «Ecco perché! No, perché, quando il tempo si fa minaccioso…». Nessuno si muove e si riprende con “Testardo” e si prosegue con “Cohiba”.

https://www.youtube.com/watch?v=q2HX7qncW5o

Così facendo, con le note che volteggiano in alto, si arriva alla fine del concerto: «E noi che siamo in mezzo a queste ali impavide non siamo niente o siamo tutto. Lasciarci trasportare è stato facile, ma adesso ritornare giù non sembrerebbe giusto. Dovremmo resistere. Dovremmo insistere e starcene ancora su se fosse possibile. Toccando le nuvole. O vivere altissimi, come due acrobati».

Rosy Merola

https://www.youtube.com/watch?v=2ZihHDVR6xA

https://www.youtube.com/watch?v=2ZihHDVR6xA

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.