Piazza Affari

Piazza Affari, Resoconto (16/02/15). Fiacco il Ftse Mib: -0,18%

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MILANO, 16 FEBBRAIO 2015 – Trattengono il fiato gli operatori finanziari in attesa della decisione dell’Eurogruppo sull’affaire Grecia. Seduta, quindi, all’insegna della cautela per i principali listini europei: il Ftse Mib chiude a -0,18% a 21.165 punti, il Cac-40 un -0,16%, il Ftse 100 un -0,24%, il Dax un -0,37% e l’Ibex un -0,47%.

DATI MACROECONOMICI – Con Wall Street chiusa per festività, oggi da evidenziare i dati provenienti dal Giappone che, come confermato dall’Ufficio di Gabinetto, sembra essere uscito dal tunnel della recessione. Nello specifico, secondo le stime preliminari il PIL nel quarto trimestre del 2014 ha registrato un incremento del 2,2%, anche se in maniera più contenuta rispetto alle aspettative degli economisti. Spostandoci, invece, alle vicende di casa nostra, a tinte oscure – come prevedibile – la fotografia del Cerved concernente gli effetti della crisi sull’Italia. Secondo uno studio diffuso, dall’inizio della crisi nel 2008 – hanno abbassato le saracinesche 82.000 imprese, con una conseguente perdita di 1 milione di posti di lavoro. Inoltre, sempre secondo il Cerved, il livello massimo dei fallimenti si sono registrati nel 2014, con più di 15.000 procedure registrate. Se a queste ultime, si aggiungono anche le procedure concorsuali non fallimentari e le liquidazione volontarie il valore si porta a quota 104.000 (nel 2014). Sotto il profilo occupazionale, nel 2013 sono stati 176 mila i lavoratori che hanno perso il lavoro. Lievemente migliora la situazione nel 2014, dove il numero dei lavoratori senza lavoro scende a 175 mila ( -0,5%). Sotto il profilo geografico, il colpo duro – nel 2014 – è stato subito dal Nord Ovest: circa 59 mila i posti di lavoro persi. Di quest’ultimi, 40 mila solo in Lombardia (220 mila).

PIAZZA AFFARI – A Milano, misti i bancari. In evidenza Mps (+5,88% a 0,5095 euro). Segno positivo anche per Mediobanca (+1,76%), Unicredit (+0,36%) e Bpm (+0,19%) e Banco Popolare (+0,16%). Sotto la parità: Ubi (-0,23%), Intesa Sanpaolo (-0,92%) e Bper (-1,26%). Eni soffre la situazione in Libia (-0,95% a 15,69 euro). Male anche Mediaset (-2,76% a 3,874 euro). Sul resto del listino, non esordisce con il piede giusto Banzai che, come ha puntualizzato – all’inizio delle contrattazioni – Barbara Lunghi, Responsabile dei mercati dedicati alle PMI di Borsa Italiana: «Banzai è la prima società a debuttare sul mercato principale nel 2015, confermando in questo modo come il mercato dei capitali venga percepito sempre di più come mezzo di crescita e sviluppo per le aziende italiane. Banzai farà il suo debutto sul segmento STAR, dedicato alle eccellenze del nostro listino. Ci auguriamo che la quotazione, con la sua straordinaria capacità di attrarre capitali internazionali, possa supportare una società giovane e attiva in un settore ricco di grandi potenzialità a trovare la propria strada per crescere». Banzai ha perso il 2,67% a 6,57 euro. In luce il venture capital di startup innovative, Digital Magics (+6,45% a 5,45 euro). Bene anche i titoli degli editoriali: Class Editori +5,28% a 0,381 euro, Rcs +0,91% e Mondadori +2,25%.

Rosy Merola SinergicaMentis