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Festival di Sanremo, Lucio Dalla e Napoli: Ermal Meta racconta il nuovo album “Tribù Urbana”

(Ph Emilio Timi)

 

 

«”Tribù Urbana” è un disco strano per me ci ho lavorato con la voglia di correre e con la voglia di libertà, quando la libertà era un privilegio che non ci era concesso. Il titolo mi è venuto in mente ascoltando tutti i brani insieme. Gli esseri umani tendono a stare vicini, la tribù non è però un luogo fisico ma è l’anima che unisce le persone, un filo rosso che le lega, come la musica. La tribù urbana, un po’ come la musica, non esiste fisicamente», in questo modo Ermal Meta ha introdotto in conferenza stampa (via Zoom) “Tribù Urbana”, il suo nuovo album di inediti – tra cui “Un milione di cose da dirti”, brano in gara al 71° Festival di Sanremo –, in uscita il prossimo 12 marzo.

Pubblicato su etichetta Mescal e distribuito da Sony Music, il nuovo lavoro discografico arriva a tre anni di distanza dall’ultimo album in studio, “Non Abbiamo Armi”. Un disco “un po’ più rockeggiante”, composto da 11 brani (la tracklist di “TRIBÙ URBANA”: “Uno”, “Stelle cadenti”, “Un milione di cose da dirti”, “Il destino universale”, “Nina e Sara”, “No Satisfaction”, “Non bastano le mani”, “Un altro sole”, “Gli invisibili”, “Vita da fenomeni”, “Un po’ di pace”). Come ha puntualizzato sempre Ermal Meta, che ha ammesso di avere una voglia immensa di suonarlo dal vivo: «Questo album, a differenza degli altri, l’ho concepito pensando di essere non sul palco, ma in platea, di essere parte del pubblico. Gran parte delle persone che vanno ad un concerto, lo fanno non tanto per ascoltare musica, ma per cantare la musica. Ho scritto delle canzoni, secondo me che possono essere cantate a squarciagola».

Entrando nel merito delle tracce contenute nel nuovo lavoro discografico, Ermal Meta ha raccontato come è nata “Gli invisibili“: «Nasce dopo un viaggio fatto negli Stati Uniti. Avevo portato con me la mia macchinetta fotografica e mi misi a fotografare alcuni homeless. Uno di loro mi raccontò la sua vita. Quel giorno era il suo compleanno. Pensai che quella fosse una bella storia, ma che nessuno avrebbe raccontato. Mi è tornata in mente scrivendo questa canzone. Una volta mi dissero: ‘Cerca di restare invisibile perché gli invisibili prima o poi imparano a volare. Invisibili lo siamo stati tutti nella vita, almeno una volta. Io ho immaginato questo esercito di invisibili che prima o poi diventano supereroi».

Si è passati poi a “Stelle Cadenti“, altro brano contenuto nel nuovo album e che Ermal Meta ha confidato di aver pensato di portare al festival «ma “Un milione di cose da dirti’ mi sembrava più adatta». In particolare, è una canzone dal sound essenziale, pochi accordi per raccontare qualcosa di personale ma capace di risuonare anche a livello universale.

In merito alla sua partecipazione al Festival della canzone italiana, Ermal Metal sottolinea: «Vado a Sanremo con uno spirito diverso. Vado lì per un motivo particolare. Perché il palco dell’Ariston è l’unico – in questo periodo – in cui si possa salire. Mi interessa far ascoltare una canzone». Un palco che lo ha visto vincitore insieme a Fabrizio Moro nel 2018 con il brano “Non mi avete fatto niente”. Canzone che i due artisti hanno presentato anche all’Eurovision Song Contest a Lisbona, arrivando al quinto posto. Nel 2017 Ermal si era piazzato al terzo posto sul podio del Festival di Sanremo con il brano “Vietato Morire”, vincendo anche il Premio della Critica Mia Martini e il Premio per la miglior cover (per la sua interpretazione di “Amara Terra Mia”). Invece, nell’anno precedente, si era aggiudicato il 3° posto al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte, per il brano “Odio Le Favole.

“Un milione di cose da dirti”, il brano in gara al 71° Festival di Sanremo, «è una canzone d’amore verticale – spiega Ermal Meta –, parte da qui e cerca di salire. Sono andato a Sanremo più volte, ma mai con una ballad. È la prima volta. Con questo brano non ho messaggi particolari da lanciare, a volte non ce ne è bisogno, ci vado con un proposito squisitamente musicale, salire finalmente sul palco, cantare al meglio il mio pezzo e la cover. Non ho un milione di messaggi da mandare, mi interessa che chi mi ascolta si emozioni con me. Una canzone che ho scritto anni fa, in un periodo particolare, di solitudine. Era da poco iniziata la mia carriera da solista, avevo tante cose da dire e le ho buttate giù in 10 minuti in una canzone, è una canzone d’amore verticale, che per me ha la gioia della consapevolezza di aver avuto qualcosa di importante che supera il dispiacere di averla persa».

Restando sullo svolgimento del festival – come scritto prima -, avendo vinto il Premio per la Miglior Cover (per l’interpretazione di “Amara Terra Mia” di Domenico Modugno) nel 2017, alcune domande sono state poste rispetto alla cover scelta: “Caruso” di Lucio Dalla. Tra l’altro, visto che la serata cover si svolgerà il 4 marzo, è venuto spontaneo chiedere a Ermal Meta perché non avesse scelto “4/3/1943”, il brano che Dalla presentò nel 1971 – 50 anni fa – sempre a Sanremo: Non avevo fatto il calcolo delle date. Me lo ha fatto notare una settimana fa, circa, la mia fidanzata per telefono. È stata una coincidenza totale. Ho scelto Caruso di Lucio Dalla, in pratica la canzone che tutti mi hanno sconsigliato di fare. Magari sbaglierò, ma mi voglio misurare con questa canzone. Non con Lucio Dalla, perché con lui nessuno si può misurare. Volevo provarci. Volevo tirare questo calcio di punizione al 93esimo. Vediamo se mi avvicino allo specchio della porta».

Continuando ancora su “Caruso” di Dalla (1986), Ermal Meta sarà accompagnato sul palco dalla NAPOLI MANDOLIN ORCHESTRA, «Ho chiesto al Maestro Diego Calvetti che mi dirigerà a Sanremo di fare un arrangiamento che fosse degno della grandezza della canzone. È sempre molto difficile musicalmente accostarsi a certe canzoni. Gli ho detto che avrei voluto farla con dei mandolini, perché tale canzone sotto diversi aspetti rappresenta la “napoletanità”. Volevo dei mandolini che fossero di Napoli. Il maestro mi ha parlato della Napoli Mandolin Orchestra. Per le restrizioni imposte dal Covid, sul palco saranno solo 4 i componenti dell’orchestra.

Parlando di questo, è emerso il legame dell’artista di origine albanese con la città di Napoli: «La musica napoletana non mi ha formato. Non so perché, ma io sento un legame molto forte con Napoli. Non c’è una ragione. Tuttavia, la prima volta che sono ci sono andato, mi sono sentito a casa. È una cosa che non mi so spiegare. Infatti tifo anche Napoli. Sono albanese perché devo tifare Napoli? Invece è così. Io sento molto vicino a me quella città. Io ritengo che in una sola città, Napoli sia la rappresentazione dell’Italia intera. Sono convinto che chi non capisce Napoli non può capire niente, neanche musicalmente».

Rosy Merola

 

TRIBÙ URBANA” è già disponibile in pre-order (https://smi.lnk.to/TribuUrbana)

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In breve – Ermal Meta

ALBUM IN STUDIO

2016 – Umano

2017 – Vietato Morire

2018 – Non Abbiamo Armi

2021 – Tribù Urbana

CERTIFICAZIONI

2 PLATINO (singolo “Vietato Morire”)

PLATINO (album “Non Abbiamo Armi”)

PLATINO (album “Vietato Morire”)

PLATINO (singolo “Piccola Anima” ft. Elisa)

PLATINO (singolo “Non Mi Avete Fatto Niente” con Fabrizio Moro)

ORO (singolo “Dall’Alba Al Tramonto”)

ORO (singolo “Ragazza Paradiso”)

ORO (singolo “A Parte Te”)

ORO (singolo “A Parte Te” – live)

LIVE

2016 – Umano Tour

2017 – Vietato Morire Tour Tour europeo come headliner della rassegna “Hitweek”

2018 – Non Abbiamo Armi Tour 28 aprile

2018 – anteprima del tour con la data Sold Out al Mediolanum Forum di Assago, con ospiti: Antonello Venditti, Elisa, Jarabe De Palo, Fabrizio Moro e La Fame di Camilla

2019 – Tour teatrale con GnuQuartet 20 aprile

2019 – data Sold Out al Mediolanum Forum di Assago

HIGHLIGHTS

2018 – Vince al Festival di Sanremo con il brano “Non Mi Avete Fatto Niente” insieme a Fabrizio Moro.

2018 – Partecipazione all’Eurovision Song Contest di Lisbona (5° classificato).

2018 – I proventi SIAE di “Non Mi Avete Fatto Niente” vengono devoluti a Emergency, permettendo il finanziamento di 12000 interventi sanitari ad Abdara, in Afghanistan.

2017 – Terzo posto al Festival di Sanremo con il brano “Vietato Morire”. Vince il Premio della Critica Mia Martini e il Premio per la Miglior Cover (per l’interpretazione di “Amara Terra Mia” di Domenico Modugno).

2017 – Vince il Best Italian Act agli MTV EMA di Londra.

2017 – Vince il Best New Artist per i Tim Music Awards di MTV.

2016 – Si aggiudica il 3° posto al Festival di Sanremo nella categoria Nuove Proposte, per il brano “Odio Le Favole”.

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.