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Stio (SA), la ‘fiera della Croce’: una storia secolare

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Stio (SA), 30 agosto 2016 – Pur volendo considerare la sola longevità – risalgono al XV secolo le prime notizie certe ma si rilevano tracce ben più antiche della sua esistenza -, la ‘fiera della Croce’ occupa una interessante pagina di storia dell’intero Cilento: è indubbia l’importanza che ha rivestito fin dai suoi albori.

Ripercorrendo la storia. La fiera di ‘Santa Maria della Croce’ è, con molta probabilità, la naturale conseguenza di una importante ricorrenza religiosa: la festività di Santa Maria che si tiene l’8 Settembre, qui detta ‘della Croce’ per la presenza di una reliquia della ‘Croce di Cristo’ al suo interno. In passato, i grandi mercati avevano ragione di esistere proprio in concomitanza dei principali appuntamenti cristiani, dato il notevole afflusso di pellegrini per l’occasione. Inoltre, la posizione strategica su un importante asse viario, posto tra l’altro, proprio in questo punto, a metà strada tra l’intero e la costa, ne favorì ulteriormente lo sviluppo.

In origine, la ‘fiera della Croce’ si teneva negli spazi antistanti la cappella consacrata alla Vergine Maria e si protraeva per più giorni, gradualmente ridotti a tre, poi a due ed oggi limitata al primo giorno di settembre. Numerosi devoti accorrevano in questo luogo per omaggiare la Madonna fin dai primi giorni del mese. Ciò giustifica anche la posizione temporale della fiera che nel corso dei secoli ha mantenuto la collocazione nella prima decade settembrina pur variando nella durata. Con il passare dei secoli, quindi, l’assetto originale ha subito diverse trasformazioni sia in termini di spazi sia in termini temporali; ma i mutamenti riguardano anche lo spirito stesso della fiera e le peculiarità del mercato.

Considerato il panorama del Cilento, per lungo tempo confinato nei suoi rigidi limiti territoriali, le fiere sono state occasione di scambio non solo commerciale ma anche culturale.

Nonostante gli ‘adattamenti’ che si sono susseguiti nei secoli, la chiesetta di Santa Maria posta all’ingresso del paese è sempre stato il cuore pulsante della collocazione spaziale e il punto di riferimento non solo del ‘pellegrino’ in tempi più antichi ma anche per il ‘compratore’ in tempi moderni. L’afflusso costante e sempre crescente di fedeli, si pone alla base per la nascita di quella che sarà una delle fiere più importanti del Cilento odierno. Da ‘luogo di scambio diventa mercato’ e da ‘mercato diventa fiera’: così venne ufficialmente istituita la ‘Fiera della Croce’.

Durante il Medioevo si caratterizzava soprattutto per il commercio della seta: vi affluivano venditori e compratori provenienti da ogni parte d’Italia e anche da fuori nazione. I primi cambiamenti non sono rilevanti e si limitano all’introduzione di nuovi beni di consumo legati essenzialmente alle produzioni locali dell’agricoltura e dell’allevamento; si pone così in posizione centrale, la naturale vocazione del territorio. È poi la volta dell’artigianato, che rafforza la presenza del settore primario e si arricchisce anche di un fiorente commercio di bestiame e di prodotti caseari. Si introduce il vestiario ed altri elementi di settore fino a completare un quadro che ricalca a grandi linee l’assetto attuale.

Rincorre il tempo, dunque, la ‘fiera della Croce’ ed oggi assume connotati dal sapore tradizionale e folkloristico, con la rivalutazione del settore gastronomico che, in un certo qual modo, oggi rappresenta l’elemento dominante insieme ‘all’antico mercato’.

Giuseppe Conte