Economia

Turismo, 9 mln di presenze in meno nell’ultimo biennio

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ROMA, 13 APRILE 2015 – Gli effetti della crisi, come era facilmente intuibile, si sono fatti sentire anche sul settore Turismo. A confermarlo, i dati provvisori diffusi in mattinata dall’Istat, che evidenziano una flessione delle presenze nel nostro Paese nel 2014. Come riporta l’Ansa – estrapolando i dati dell’Istat – nell’ultimo biennio il numero delle visite sono diminuite di oltre nove milioni, passando dai 380 milioni del 2012 ai 371 milioni del 2014.

Nello specifico, nel periodo di riferimento, si è registrata una diminuzione sia degli arrivi (-0,1%) che delle presenze (-1,5%). Allo stesso tempo, risulta più marcata la contrazione delle presenze di residenti (-2,7%) riguardo ai non residenti (-0,3%). Per quanto concerne le strutture recettive, gli alberghi hanno evidenziato una diminuzione sia per gli arrivi (-0,3%) che per le presenze (-1%). Inoltre, per l’Istat, tale flessione è maggiore è delle presenze di residenti (-1,7%) rispetto ai non residenti (-0,4%). Unica nota positiva è il dato sugli arrivi (+0,6%) negli esercizi extralberghieri, rispetto ad una contrazione delle presenze (-2,5%).

Inoltre, sempre secondo le rilevazioni fatte dall’Istat, un’inversione di tendenza è stata registrata nel quarto trimestre 2014: gli arrivi sono cresciuti del 3% (pari a 18 milioni), le presenze dell’1,1% (48 milioni). Sempre restando sulle presenze, quest’ultime negli esercizi alberghieri hanno toccato l’80,5% del totale (quasi 39 milioni). Aumenta anche la permanenza media di 2,69 giorni contro i 2,74 dello stesso periodo del 2013.

Rosy Merola – SinergicaMentis

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.