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In uscita Altreconomia di Ottobre, Referendum del 22 ottobre: il “residuo fiscale” è solo propaganda

Milano, 10 ottobre 2017 – Mancano meno di due settimane ai referendum per “l’autonomia di Lombardia e Veneto”. Secondo il governatore Maroni, l’unica cosa che conta sarebbe recuperare parte del “residuo fiscale”, e cioè la differenza tra la spesa pubblica di cui beneficia un territorio e le entrate pubbliche attribuibili allo stesso. Sul portale regionale “Lombardia Speciale”, c’è una slide ad hoc (“Residuo fiscale: quello lombardo vale 54 miliardi”). Una delle fonti è Éupolis, che cita come “principale riferimento” uno studio di Banca d’Italia del 2009. Ne ha preso i dati ma ne ha rimosso le conclusioni. Che pure sono chiarissime: “I residui fiscali da noi calcolati non possono essere utilizzati per valutare il contributo dell’azione pubblica all’economia del territorio, perché una parte della spesa non tiene conto della localizzazione dei fattori produttivi e soprattutto perché la metodologia non tiene conto degli effetti secondari delle entrate e delle spese pubbliche in termini di creazione di reddito”. L’analisi completa sul numero di ottobre di Altreconomia.

Nel frattempo, però, solo in Lombardia verranno spesi per il referendum almeno 46 milioni di euro. Si voterà attraverso 24.700 “voting machine” fornite dalla società SmartMatic International Holding BV (domiciliata in Olanda, Paese a fiscalità agevolata). A metà giugno 2017 si è aggiudicata definitivamente l’appalto per il servizio di gestione del voto: 17,8 milioni di euro. In un post dell’8 agosto, lo stesso giorno dell’arrivo formale in Italia di SmartMatic, il rappresentante della società nel nostro Paese scrive: “Se uno dovesse correre nudo intorno ad un albero alla velocità della luce molto probabilmente rischierebbe di incularsi da solo. Lo stesso risultato si ottiene votando Pd”.

• La copertina del numero di ottobre di Altreconomia è dedicata alle “redazioni libere d’Europa”. A quelle testate che, dalla Spagna alla Grecia, passando per i Balcani, praticano l’informazione indipendente. Unitevi a questo viaggio appassionante.

• Un bellissimo reportage accompagna al confine tra le due Coree, nella zona demilitarizzata, dove uno sguardo diverso è possibile. Nonostante Kim Jong-un e le cicatrici profonde nel Sud appoggiato dagli USA.
• Abbiamo intervistato il politologo Olivier Roy, tra i più autorevoli studiosi del terrorismo internazionale. “Gli attentatori non vanno trattati come matti o fanatici -ci ha raccontato- bisogna obbligarli a spiegarsi, riportandoli alla ragione politica”.

• Infine, la scuola è di tutti. A quarant’anni dalla legge sull’integrazione scolastica degli alunni con disabilità tra i banchi, abbiamo fatto il punto sul passo successivo: l’inclusione.