MusicalMentis

I Tazenda presentano “Antìstasis”: la musica «totem contro la paura»

(Tazenda, ph Domenico Rizzo)

 

«L’amore è fatto di musica, che dal cuore va verso te. Ma tutto questo non mi comunica come averti tra le mie braccia». Cosi recitano alcuni dei versi di “Essere Magnifico”, uno degli undici brani inediti (più 1 remix) in lingua sardo-logudorese e italiano contenuto in “Antìstasis”, il nuovo album dei Tazenda in uscita il 26 marzo. Un lavoro discografico in cui tradizione e innovazione – tra launeddas e chitarre elettroniche; tra cori in stile anni ’60 ed elettronica contemporanea – si incontrano e si esaltano reciprocamente, grazie all’incontro delle personalità artistiche dei tre componenti della band rock etnica: Gino Marielli (chitarra e voce), Gigi Camedda (tastiera e voce) e Nicola Nite (voce e chitarra, nella band dal 2013).

Tra terra e luna; sole e stelle, un filo di luce lega le undici tracce di “Antìstasis”, una sorta di «totem contro la paura», come si ascolta in “Splenda”, altra traccia contenuta nel nuovo album. “Antìstasis” (Vida Records/Believe/Discoteca Laziale – multilink: https://backl.ink/144245681), dal greco classico “resistenza”, «il cui senso non è politico, né tantomeno antipolitico, ma vuole sottolineare l’immagine della gente che ingaggia una propria forma creativa di difesa e di capacità di sopravvivere a tutto», come hanno puntualizzato i Tazenda presentando il nuovo lavoro discografico in videoconferenza stampa (su zoom). «Titolo che si deve a Gigi Camedda – precisa Gino Marielli -, perché volevamo trasformare la parola “resistenza” (per privarla di quel senso politico di cui sopra, n. d. r.), l’abbiamo nascosta in greco classico visto che in sardo era simile all’italiano. Resistenza con tre puntini: ognuno decide a cosa fare resistenza. Non in senso fisico, ma è più un concetto di tipo filosofico: la vita va così, l’amore va così, quindi, resistiamo».

Tra le altre cose, come ha evidenziato ancora Gino Marielli: «I Tazenda non uscivano con un album di inediti dal 2012. Finalmente siamo riusciti a licenziare questo disco che per noi è futuro». A tal riguardo, Nicola Nite è entrato nel merito della produzione di tale lavoro: «La caratteristica dei Tazenda è sempre stata quella di mescolare la tradizione con il rock più assoluto. In una fase molto particolare, che è stata quella della realizzazione dei canti e della produzione delle basi di questo nuovo disco, questa volta è stato più difficile. Perché nel disco spaziamo tra i più svariati generi: dal pop più classico con le ballate, fino alla disco music. In tutto questo, noi volevamo cercare di mantenere una certa tradizione, quella che rappresenta la Sardegna e i Tazenda. Non è stato facile. Abbiamo dovuto fare un enorme lavoro per dare quel sapore di musica, di cori e di strumenti sardi all’interno dell’album».

Per i tre componenti della band sarda: «Pubblicare “Antìstasis” è stata una vera liberazione. Tre anni di pre-produzioni, scelta brani, sessioni in studio iper tecnologiche, ma anche tutti in sala intorno ai grandi microfoni insieme per cantare all’antica. Divertimento e sofferenza: quando tutto fiorisce spontaneo è una vera goduria, la tua musica che nasce e cresce in modo florido. Quando qualcosa non ingrana, occorre ripartire con idee e creatività, pazienza e mestiere. Non è facile, ma è quello che sappiamo fare meglio: partorire musica. Le 12 canzoni sono venute fuori educate, pronte ad entrare in società. In certi momenti si sente per ancora la nostra adolescenza ribelle fatta di prog e di Beatles, a volte ruspante e a volte concreta. Ogni brano ha una sua storia. Chi nel testo che trasuda vita vissuta, chi nella melodia che risente influenze lontane».

Alcune di queste storie sono state accennate dai Tazenda: «La musica ha questa capacità di evolversi. Abbiamo pensato, come sempre, di divertirci quando facciamo musica. Questo è il nostro intento ogni volta che prendiamo in mano un progetto. Abbiamo anche molta curiosità. Ogni tanto ci divertiamo a sconfinare in qualcosa che non rientra nei nostri canoni. È ciò che è successo nel remix di “A nos bier”, che è nato in modo strano. Nel tempo, tale brano ha avuto una evoluzione. In questo album, è stato rielaborato in chiave elettronica da un ventenne, il quale ha realizzato una versione bella e molto potente. La musica è di tutti. I generi sono etichette. L’importante è fare musica per divertirsi», ha sottolineato Gigi Camedda.

Diametralmente opposto a “A nos bier” (nella versione elettronica) è il brano “Oro e critallo”, su cui si è soffermato Gino Marielli: «È bello capire come è nato. Tutti gli anni noi facciamo una introduzione dello spettacolo, di cui si occupa Gigi. Io gli do l’ordine e lui crea qualcosa. A me era venuto in mente qualcosa che si rifacesse a “Misere” di Zucchero con la partecipazione di Pavarotti. Così è nato “Oro e cristallo”. Un esperimento, secondo noi, ben riuscito, che unisce pop ed opera. Realizzata con una orchestra vera, è una canzone che scorre che è una meraviglia. Si riconosco i Tazenda perché alla fine abbiamo aggiunto un coro che canta in sardo, una specie di ringraziamento per i poeti. Forse è ancora più trasgressivo di “A nos bier”». Un lavoro discografico che, tra le altre cose, si avvale di featuring e di collaborazioni di spessore, quali la penna unica di Mogol che ha firmato “Dolore dolcissimo”.

“Antìstasis, resistenza. Un titolo che ha fatto sorgere – durante l’incontro online con la stampa – una serie di domande connesse al particolare periodo che il mondo intero sta affrontando a causa del Covid. «Il disco era già finito quando abbiamo scelto il titolo. Successivamente, ci siamo resi conto che si collegava bene con questo momento. Prima di Natale, che era forse il periodo un po’ più critico per noi qui in Sardegna per quanto riguarda il Covid, per resistere – ha raccontato Gino Marielli – abbiamo deciso di entrare in sala prove. Così abbiamo preparato tutto lo spettacolo che poi sarà quello che faremo domani (il 26 marzo alle ore 20.00, il giornalista Mario Luzzatto Fegiz presenterà “Antìstasis” in streaming sui canali social Instagram, Facebook e YouTube della band) e in estate. Questo è stato fondamentale, perché ci ha ridato un posto nel mondo. Perché, quando uno non lavora, non è soltanto una questione di soldi. Ci si sente inutile, ci si deprime. Con la musica, fino ad ora, ci siamo salvati. Abbiamo resistito e stiamo resistendo. Tuttavia, il nostro disco non è un invito alla resistenza».

Infine, la videoconferenza stampa di presentazione dell’album “Antìstasis” si è conclusa con il ricordo di Andrea Parodi, scomparso 15 anni fa (il 16 ottobre 2006): «Andrea continua a vivere con noi. È sempre presente. Ci portiamo sempre un pezzo suo dietro visto che Luca Parodi – il nostro manager – è il figlio di Andrea».

 

Rosy Merola

 

Scheda disco

(ad opera dei Tazenda)

«Crediamo ancora in quella forma espressiva che ha allietato il mondo dagli inizi del secolo fino ad oggi: i Beatles, Battisti, i Queen e tutti quelli che con il cosiddetto pop hanno contribuito a far trascorrere un po’ più felici le vite di milioni di persone. Abbiamo soltanto aggiunto il nostro marchio di sardità ad un format comunicativo inossidabile: la canzone. Nonostante tutto, è ancora bello essere musicisti ed avere la fortuna di pubblicare un lavoro frutto di anni di idee, esperimenti e scelte artistiche. Ecco “Antìstasis”, un album nuovo di zecca, il 20° tra live, raccolte e studio. Tanta musica per una band nata come alternativa e poi presto finita tra le braccia del grande successo nazionale. 11 brani inediti cantati in sardo-logudorese e in italiano. Il contenuto un compromesso tra le tendenze dei tre componenti della band: il desiderio di esplorazione selvaggia di Gino Marielli, l’attenzione per le produzioni moderne di Gigi Camedda e la ricerca della semplicità stilistica e vocale di Nicola Nite. Nel disco possono affiorare tratti di cori in stile anni ‘60, per poi fondersi con l’elettronica martellante dei giorni nostri; ci si può imbattere in un’orchestra classica in carne ed ossa che poi lascia il posto alle ancestrali suggestioni delle launeddas; ecco arrivare un coro gospel incastonato su un brano di battistiana fattura, che si trasforma in un delicato funk. Ci sono gli ottoni e l’arpa, ma anche robuste chitarre elettriche e fiumi di tastiere di tutti i periodi del rock-pop. Tutto è suonato e tutto è anche sintetico. Ormai il digitale e il tradizionale si sono sposati e noi siamo felici di officiare il rito con Antìstasis, il suono del ballo di questo felice sposalizio.

I contenuti sono apparenti storie di persone comuni che raccontano le loro pene o le loro bellezze romantiche, senza nascondere le debolezze, le paure, ma soprattutto con intatte le speranze riposte nel futuro, artistico e umano.

Coro” spara subito le intenzioni di un immaginario live da far saltare anche i meno inclini; “La ricerca del tempo perduto” parla di quel viaggio che ogni essere umano compie per trovare la sua strada; “Ammajos”, in sei\ottavi in stile ballo sardo, è il marchio di fabbrica del gruppo: fisarmoniche, launeddas e voci chiare e forti, il nostro sound insomma, quello che serve per ricordare che non ci siamo dimenticati delle origini; “Splenda” ci riporta ai fasti della California felice dei Beach Boys ed invita le persone tristi a cogliere le occasioni di luce che la vita offre; “A nos bier” è puro ballo spensierato ed elettronico; “Essere magnifico” esplode in mille colori di ugole narranti e prelude ad una sicura energia da concerto; “Dolore dolcissimo” offre il pennello magico di Mogol che garantisce uno spessore lirico ad una melodia struggente; “Tempesta mistica” rilassa e conduce gli animi ad innamorarsi dell’amore; “Dentro le parole” è il punto del vero pop, quello che fa cantare e prendersi per mano; “Innos” ricorda la nostra anima identitaria ed un po’ rivoluzionaria, dentro la quale la rivoluzione si fa con la musica; “Oro e cristallo” espande gli orizzonti e vola nei cieli della canzone italiana nel mondo, quella che piace agli emigrati a New York e che trascende pop ed opera. Abbiamo deciso di chiudere il disco con un remix di “A nos bier”, riprodotto da un ventenne della new generation post, post, post tutto».

Tazenda

La tracklist di “Antìstasis: “Coro”, “La ricerca del tempo perduto”, “Ammajos”, “Splenda”, “A nos bier”, “Essere magnifico (feat. Black Soul Gospel Choir)”, “Dolore dolcissimo”, “Tempesta mistica”, “Dentro le parole”, “Innos (feat. Bertas)”, “Oro e cristallo (feat. Matteo Desole)”, “A nos bier (alternative version re-produced by jxmmyvis)”.

Il nuovo singolo La Ricerca del Tempo Perduto, trova ispirazione nel titolo dell’opera “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, rappresenta un brano che trae fortemente spunto dalla canzone d’autore italiana con la sua tradizione di contenuti poetici e profondi e che parla di quel viaggio che ogni essere umano compie per trovare la sua strada. Il video, diretto da Italo Palmer e girato presso il Carcere di San Sebastiano a Sassari, è visibile al seguente link: https://youtu.be/s0YJ4vLxS0A.

Il 26 marzo alle ore 21.30, invece, il gruppo rock etnico presenterà dal vivo i brani del nuovo album sui loro canali social e su “Sa Radiolina” (canale 601 del digitale terrestre) dall’ex Carcere di San Sebastiano a Sassari.

 

Bio – Dalla loro formazione nel 1988, i TAZENDA hanno pubblicato 19 album (Antìstasis rappresenta il loro 20°) tra live, raccolte e studio. Già dal primo e omonimo album, la band rock etnica mostra il loro marchio di fabbrica: un sound unico che fonde gli strumenti musicali della tradizione sarda insieme alle chitarre elettriche. I Tazenda vantano 2 partecipazioni al Festival di Sanremo (nel 1991 con “Spunta la luna dal monte” insieme a Pierangelo Bertoli e l’anno seguente con “Pitzinnos in sa gherra”), molteplici dischi d’oro, vittorie in svariate competizioni (tra le quali “Gran Premio”, il “Cantagiro”, il “Telegatto”, il “Premio Pierangelo Bertoli”), collaborazioni con importanti artisti come Fabrizio De André e Corrado Rustici (produttore di Zucchero) e live sold out in Italia e all’estero. Nel 2007 il brano “Domo Mia”, in duetto con Eros Ramazzotti, è in vetta a tutte le classifiche, al quale seguono altri importanti duetti con Francesco Renga, Gianluca Grignani e i Modà. L’ultimo album di inediti “Ottantotto”, del 2012, è il primo dell’etichetta Vida, al quale seguono 2 live album (“Desvelos Tour” e “Il respiro live”), la raccolta “S’istoria” e numerosi progetti dal vivo.

www.facebook.com/TazendaUfficiale
www.twitter.com/TAZENDA1
www.instagram.com/tazenda_official
www.youtube.com/user/itazenda

 

 

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.