De gustibus...

Al Festival dell’Aspide di Roccadaspide (SA): le prelibatezze al cinghiale di “Mast’Emilio”

 

Roccadaspide (SA), 13 agosto 2022 – Il Festival dell’Aspide – dopo lo stop causato dalla pandemia – è tornato ad animare il suggestivo centro storico di Roccadaspide (SA). Una serie di spettacoli musicale danno vita a una vera e propria maratona che – dai due palchi principali collocati agli estremi della strada principale – si diffonde in diversi angoli del paese. In questo mescolarsi di note, di artisti di strada e di artigiani, immancabili sono gli stand enogastronomici che tentano e accarezzano le papille gustative dei visitatori.


Così, a pochi passi dal palco collocato a Piazza XX Settembre, è possibile incontrare uno degli storici stand che arricchiscono il Festival dell’Aspide: la Taverna da “Mast’Emilio” di Emilio Gorrasi. Un must per gli estimatori del festival. Infatti, quest’ultimo, insieme al figlio Giovanni – sin dalla prima edizione dell’evento estivo di Roccadaspide –, delizia i palati con le sue specialità a base di cinghiale. Innovandosi, di volta in volta.

Quest’anno, ad esempio, nel menù è stata introdotto il girello (braciola) di cinghiale al sugo. «Una cottura lenta di circa sei ore», puntualizza mast’Emilio al fine di spiegare la tenerezza della carne del cinghiale che si scioglie in bocca. Una pietanza adatta anche ai palati più delicati e raffinati.

Oltre alla braciola al sugo, il menù prevede: panino con spezzatino di cinghiale preparato con le olive e arrosticini di cinghiale. Il tutto accompagnato da un buon vino rosso e dalla cortesia e ospitalità del personale della Taverna di Mast’Emilio.

Tutte leccornie da assaggiare se vi trovate al Festival dell’Aspide!

 

 

 

Rosy Merola

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.