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Art&Finance: Le “belle addormentate” dell’iperrealista Serge Marshennikov

 

Torniamo a parlare di opere iperrealiste. Lo facciamo attraverso i dipinti del pittore russo Serge Marshennikov. Artista contemporaneo (classe 1971) dalla tecnica eccezionale. Serge Marshennikov ama ritratte donne solitamente assopite. Uno stato di dormiveglia che tende ad accentuare la sensualità distaccata e mai volgare delle figure. Le fluente chiome, spesso raccolte in morbide trecce, si adagiano su corpi diafani nudi o semicoperti da lenzuola o abiti impalpabili.

Di seguito, una selezione delle “belle addormentate” di Serge Marshennikov.

Titolo opera: “Fragment of a Dream
Autore: Serge Marshennikov
Periodo: 2019
Tecnica: Olio su tela

 

Titolo opera: “Soft Awakening
Autore: Serge Marshennikov
Periodo: 2018
Tecnica: Olio su tela

 

Titolo opera: “Waves
Autore: Serge Marshennikov
Periodo: 2019
Tecnica: Olio su tela

 

Titolo opera: “Lace
Autore: Serge Marshennikov
Periodo: 2011
Tecnica: Olio su tela

 

Titolo opera: “Silence
Autore: Serge Marshennikov
Periodo: 2007
Tecnica: Olio su tela

 

Note e apprezzate da critici e dal grande pubblico, le opere di Serge Marshennikov sono state esposte in diverse gallerie d’arte e in mostra permanente in numerose collezioni private in tutto il mondo (Russia, Inghilterra, Francia, Giappone, Danimarca). Inoltre, si possono ammirare al Museo d’arte moderna di El Paso e nel Grace Museum di Abilene. Infine, evidenziamo che i suoi dipinti sono state vedute dalle case d’asta più note, come la Christie di Londra.

Rosy Merola

 

 

 

 

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.