Economia&Finanza

Borsalino avvia il concordato preventivo

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ALESSANDRIA, 05 MARZO 2015 – Borsalino, l’azienda di Alessandria produttrice del cappello per antonomasia (e non solo), non è riuscita a invertire la tendenza negativa delle sue finanze. A causa di ciò, lo scorso 9 febbraio, ha deciso di avviare le pratiche per la richiesta di un concordato preventivo al Tribunale di Alessandria. Riassumendo, Borsalino aveva chiuso in rosso il 2013 con un fatturato di 13,63 milioni, in flessione dell’11,2% rispetto al 2012, un Ebitda negativo per 2,58 milioni e una perdita di 21,93 milioni di euro dovuti ad oneri straordinari, svalutazioni e accantonamenti vari. E la situazione non è migliorata nel 2014.

Tuttavia, la situazione del brand è stata aggravata dalle vicissitudini di Marco Marenco, socio di maggioranza mediante le sue quote della Fisi (50,45%) – con sede in Germania – e attraverso la Finind (17,47%), a sua volta commissariata per bancarotta. Marenco, infatti, dopo gli ordini di cattura emessi dai tribunali di Asti e Alessandria – a causa di un crac di circa 3 miliardi di euro – dal giugno scorso si è dato alla latitanza.

Come ha puntualizza il presidente del cda Marco Moccia, si è proceduto con le pratiche del concordato: «Con l’intenzione di preservare almeno parzialmente la forza lavoro e verificare la possibilità di concretizzare un piano di concordato che consenta la ristrutturazione dei debiti e la soddisfazione dei crediti».

In attesa che il Tribunale decida se accettare o meno la richiesta di concordato avrà accettato la richiesta (sempreché i giudici decidano che ricorrono gli estremi per l’ammissione al concordato), l’augurio è che si facciano avanti degli investitori a rilevare una azienda che, di diritto, è entrata nella storia della moda.

Rosy Merola – SinergicaMentis