Ricordando...

Caro Massimo, ovunque tu sia: ci manchi

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(San Giorgio a Cremano, 19 febbraio 1953 – Roma, 4 giugno 1994)

4 GIUGNO – “Tu O’ssaje comme fa o core”, caro Massimo. Tu, che questi versi di Pino Daniele li hai recitati, sai che ormai “un rapimento mistico ci imprigiona a te”, come direbbe Franco Battiato. “Quando c’è l’amore, c’è tutto”. “No – replicavi tu in una delle tante tue celebri battute – chella è la salute”. E a te, purtroppo, quella è mancata. Infatti, tu che hai sempre messo tanto cuore in tutto quello che facevi – alla fine – hai terminato per lasciarcelo. A tradirti – quel 4 giugno del 1994 – fu proprio il tuo cuore che sapevi, un giorno, ti avrebbe potuto giocare un brutto tiro.

Tu che con il tuo modo di essere, da San Giorgio a Cremano – un paese che non viene riportato nemmeno sulle carte geografiche, come ha detto ironicamente tua sorella – hai fatto crollare in un colpo solo tutti i luoghi comuni sui napoletani e sui campani – in generale – pur portando avanti il tuo verbo che, come ha scritto Benigni in una poesia a te dedicata: “Ha fatto più miracoli lui di quello dell’amato San Gennaro”. Con la tua napoletanità e il tuo orgoglio di essere tifoso napoletano che, alla vittoria del primo scudetto partenopeo, con una stoccata di fioretto, ti portò a dire: “Preferisco essere campione del Nord Africa, piuttosto che fare striscioni da Sud Africa”. Timido, riservato, di una comicità composta, garbata, seppure pungente (basti pensare ai suoi sketch su Andreotti o su Umberto Bossi, giusto per citarne alcuni), che in punta di piedi ti si insinua nei meandri del cuore, per poi scoppiarti all’improvviso dentro – in una fragorosa risata che ti rincuora e ti riscalda. Quella risata di cui, forse, oggi più di ieri avremmo bisogno.

Tuttavia ci basterà ripensare a tutto quello che ci hai lasciato, per strapparci un sorriso. Ci basterà pensare ai versi de Il Piccolo Principe, immaginando che sia tu a recitarceli: “Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che sanno ridere!” “E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per il piacere… E i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai: “Sì, le stelle mi fanno sempre ridere!” e ti crederanno pazzo. “T’avrò fatto un brutto scherzo…Sarà come se t’avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere…”

Ed è proprio un brutto scherzo quello che tu e il tuo cuore ci avete fatto il 4 giugno del 1994.

Ciao, Massimo.

 

https://www.youtube.com/watch?v=olFmLMAyAsQ

 

 

Rosy Merola  – SinergicaMentis

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.