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Concerto di Capodanno La Fenice 2019: “Luce del mondo e amore!”

“Luce del mondo e amore!”
(dal Coro «E lucevan le stelle» della Tosca di Giacomo Puccini)
«Il tema del concerto è l’amore!», così ha puntualizzato il Maestro Myung-Whun Chung, che ha diretto per la seconda volta il tradizionale Concerto di Capodanno dal Teatro La Fenice di Venezia. Evento che si è aperto con la splendida sigla ambientata tra la magia dei colori e gli specchi d’acqua delle calle di Burano. Qui i bambini hanno danzato insieme a “note e spartiti”, affidando ai fluttui marini – a termine della coreografia – delle barchette di carta. Metafora del viaggio che ciascuno di noi intraprende con l’inizio del nuovo anno. Immagine delicata, che (mi) fa ripensare alla poesia di Jacques Brel “Conosco delle barche”: 

«[…] sono pronte a spiegare le loro ali di giganti
perché hanno un cuore a misura di oceano.»
 
Bambini che, quest’anno, sono i veri protagonisti del concerto organizzato in collaborazione con l’Unicef. A tal riguardo, l’apertura del concerto è stata affidata – per la prima volta – alle voci bianche dei piccoli Cantori di Venezia, i quali hanno eseguito – insieme all’orchestra e al coro de La Fenice – «Les voici, voici la quadrille», l’inizio del quarto atto tratto dalla “Carmen” di Georges Bizet.
 
Si è proseguito con il valzer di Giuseppe Verdi, reso noto e indimenticabile – grazie all’orchestrazione fatta all’epoca da Nino Rota – dal film Il Gattopardo di Luchino Visconti.
 
E’ stato poi il momento di «Una furtiva lagrima», da L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti; eseguito dal tenore genovese Francesco Meli. Quest’ultimo, a mio parere, nota un po’ dolente del concerto. In particolare, data la portata dell’evento – oltre ad essere stato lievemente calante nell’esecuzione di alcune note di «E lucevan le stelle» dalla Tosca Giacomo Puccini -, ha evidenziato poca personalità e presenza scenica. Per questo, non stupisce che, forse, la sua migliore esecuzione si registra come “voce fuori campo” durante la cabaletta «Sempre libera degg’io» da La traviata di Giuseppe Verdi, eseguita dal soprano Nadine Sierra. Limiti del tenore che sono ancor più in evidenza se messi a confronto con il carattere deciso e l’affascinante presenza scenica del soprano statunitense, dal timbro pieno e deciso. Unico appunto, il suo fraseggio nella sopraindicata caballetta – in alcuni punti – tradisce lievemente le sue origini americane.
 

Nulla da eccepire in merito all’orchestra, al coro, al corpo di ballo e alle coreografie realizzate. Congiuntamente riescono a impreziosire ed elevare il livello delle singole esecuzioni. Così, come spesso accade in questi casi, il momento più toccante del concerto si raggiunge con il  «Va’ pensiero sull’ali dorate», tratto dal Nabucco di Verdi.

 
Il Concerto di Capodanno La Fenice 2019 si è concluso – come da tradizione – con il beneaugurante brindisi «Libiam ne’ lieti calici» dalla Traviata di Giuseppe Verdi.
 
Rosy Merola 
Programma:
Ludwig van Beethoven | Sinfonia n. 7 in La Maggiore op. 92
Georges Bizet
Carmen | «Les voici, voici la quadrille»
Giuseppe Verdi / Nino Rota
Valzer brillante della colonna sonora del film Il Gattopardo di Luchino Visconti
Gaetano Donizetti
L’elisir d’amore | «Una furtiva lagrima»
Giuseppe Verdi
La traviata | «Sempre libera degg’io»
Otello | «Fuoco di gioia»
Giacomo Puccini
La rondine | «Bevo al tuo fresco sorriso»
Magda | Nadine Sierra
Ruggero | Francesco Meli
Lisette | Serena Gamberoni
Prunier | Matteo Lippi
Giuseppe Verdi
La traviata | Preludio
Giacomo Puccini
Tosca | «E lucevan le stelle»
Giuseppe Verdi
Rigoletto | «Caro nome»
Nabucco | «Va’ pensiero sull’ali dorate»
Giacomo Puccini
Turandot | «O padre augusto»
Giuseppe Verdi
La traviata | «Libiam ne’ lieti calici»

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice

Direttore ⎮ MyungWhun Chung
Maestro del Coro  Claudio Marino Moretti
Piccoli Cantori Veneziani
maestro del Coro ⎮ Diana D’Alessio
Soprano ⎮ Nadine Sierra
Tenore ⎮ Francesco Meli

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.