Fashion&Luxury

Ferragamo, primo trimestre a doppia cifra : +20%

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FIRENZE, 14 MAGGIO 2015 – Se il buongiorno si vede dal mattino, i risultati registrati dal gruppo Salvatore Ferragamo – nel primo trimestre 2015 – fanno ben sperare. Infatti, come evidenziano i dati diffusi in un comunicato stampa del gruppo fiorentino – uno dei principali player del settore lusso a livello mondiale -, nel primo trimestre le vendite nette hanno raggiunto quota 327 milioni di euro, in aumento del 10% a cambi correnti (+2% a parità di valute), con l’EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization, indicatore che misura la redditività di un’impresa senza prendere in considerazione gli interessi (gestione finanziaria), le tasse (gestione fiscale), i deprezzamento di beni e gli ammortamenti) a 61 milioni di euro (+16%), l’EBIT (Earnings Before Interests and Taxes, il reddito ante oneri finanziari) a 47 milioni (+12%) e l’utile netto di pertinenza a 31 milioni (+20%).

Per quanto concerne i risultati sotto il profilo geografico, l’area Asia Pacifico continua ad essere il primo mercato per il Gruppo Ferragamo, in progresso dell’11% (stabile a tassi di cambio costanti), con i negozi diretti in Cina che hanno evidenziato una performance delle vendite del 22% (+9% a tassi di cambio costanti). Bene anche il Nord America, dove i ricavi hanno registrato un +16% (+3% a tassi costanti). Stabile (+2%) l’Europa, condizionata dalla frenata della Russia (-11% evidenziato dal segmento delle fragranze, che hanno subito una flessione a 20 milioni di euro).

Infine, sotto il profilo delle categorie merceologiche, in testa sempre la pelletteria (+16% a oltre 120 milioni) e le calzature (+8,6%) a 135 milioni. Buona la performance anche del ready to wear (+4%) a 22,8 milioni.

Rosy Merola – Sinergicamentis

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.