La Juventus esonera Sarri a borsa chiusa: decisione solo calcistica?
“E’ un calcio malato…”, questa era la frase tormentone pronunciata dalla voce fuoricampo di Walter Fontana, che introduceva il Carcarlo Pravettoni di Hendel nel programma cult degli anni ’90 “Mai dire gol”. Una frase che, alla luce degli eventi e del calcio – sempre più finanza che calcio giocato – degli ultimi anni, sembra essere stata profetica. Così, la scelta della società Juventus di esonerare Maurizio Sarri oggi – di sabato, con la borsa chiusa – è un modo per anticipare e contenere la caduta libera del titolo finanziario all’apertura del mercato lunedì mattina. Perdite che la Juventus, ora come ora, non può permettersi. I mancati intronti dovuti all’uscita negli ottavi di finale in Champions League, a cui si aggiungono altri aspetti in bilico in termini finanziari, hanno portato ad accelerare l’uscita di scena del tecnico toscano. Tra l’altro, era cosa risaputa che il destino di Sarri sulla panchina bianconera era legata a doppio filo alle sorti della squadra nel torneo organizzato dalla UEFA. Tuttavia, ci sono ancora troppe incognite e nodi da sciogliere. Vederemo se e quanto tale caos (si prospettano altri cambiamenti…) si ripercuoterà in borsa e, soprattutto, sul campo/calciomercato