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Lorenzo Giroffi racconta il suo Kurdistan a Palma Campania

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PALMA CAMPANIA, 20 FEBBRAIO 2015 – “Il lungo percorso tra le valli e le alture del Kurdistan ricostruisce il mosaico di una terra piena di contraddizioni. Questo diario di viaggio, attraverso luoghi di guerre e controsensi, di confini labili e vite incerte, diventa testimonianza diretta di un popolo e lotta per il riconoscimento della sua stessa esistenza e che ha dovuto difendersi nei secoli per custodire la propria lingua e cultura. Paesaggi urbani pervasi dall’odore di petrolio e anonimato; piazze e mercati dove lampeggiano fuochi. Miscugli di lingue e bandiere che disegnano la storia controversa di chi rivendica allo stesso tempo autonomia e desiderio di protezione. Nei frammenti di esistenza e di sguardi rubati con la telecamera, tra muri troppo alti e fili spinati che diventano parte integrante del paesaggio, si tenta di ricostruire un territorio impervio, stridente di paradossi e contraddizioni insanabili, dove le umiliazioni storiche hanno rafforzato la voglia di combattere per la propria identità, troppo spesso omessa, sussurrata sottovoce, insegnando ad alcuni a fare della lotta un’esigenza di vita”.

Si terrà venerdì 20 febbraio presso il Teatro Comunale di Palma Campania, alle ore 18:30, la presentazione del libro “ Il mio nome è Kurdistan”. Un incontro-dibattito promosso dall’Arci Con_Fusioni di Palma Campania in cui sarà possibile confrontarsi con l’autore.

L’AUTORELorenzo Giroffi, è un giovane reporter campano. Vince il premio “Repoter contro l’usura” ed il Premio di Giornalismo Internazionale “Maria Grazia Cutuli”. Gira documentari sulla rivoluzione tunisina, sulla cementificazione in Lombardia, sul complicato trapasso istituzionale e rappresentativo in Kosovo, sulla gestione dei rifiuti e della risorsa acqua in Italia, fino all’analisi della situazione egiziana. Viaggia lungo i confini di Siria, Iraq e Turia, nel Kurdistan dimenticato, da cui nasce il documentario “My name is Kurdistan”. Di recente è stato in trincea a fianco dei soldati durante il conflitto nel Donbass. Nella narrativa esordisce con “Il Pianto di una matita” (2008), nel 2011 Con-fine edizione pubblica il suo secondo romanzo “Visioni Meccanie”. First Line Press nel 2013 pubblica i suoi racconti dal Kosovo “Vene Kosovare”. “L’Arci è, prima di tutto – dichiarano i promotori- un’associazione culturale che opera sul territorio. Di conseguenza, siamo orgogliosi di ospitare per la seconda volta questo giovane autore, per altro nostro conterraneo, che, con il suo lavoro coraggioso, rende testimonianza di conflitti internazionali”.

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