Voci dal Territorio

Moio della Civitella (SA), l’Amministrazione comunale dona un uovo di Pasqua ai bambini delle scuole

 

Moio della Civitella (SA), 9 aprile 2020 – Uova di Pasqua ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria e secondaria di primo grado. È questa la bella iniziativa messa in campo dal Comune di Moio della Civitella. Un modo per rendere più dolce e, allo stesso tempo, per restituire un po’ di normalità – vista l’emergenza Coronavirus – alle imminenti festività pasquali dei bambini del territorio comunale.

In particolare, così come il sindaco Enrico Gnarra e tutti i consiglieri di Maggioranza e Minoranza – di comune accordo – hanno deciso di condividere i criteri per l’assegnazione dei buoni spesa, allo stesso tempo hanno deciso di donare un uovo di Pasqua ai più piccoli.

«Donare un uovo per regalare un sorriso a chi sta soffrendo, perché, improvvisamente, si è visto privato dei suoi spazi e dei suoi amici, nonostante la fase di vita in cui, normalmente, è abituato a giocare, a studiare, a divertirsi, ma soprattutto a condividere ogni emozione con i propri compagni. È per questo che l’augurio che il sindaco e l’amministrazione volgono ai ragazzi, è che presto possano tornare a rallegrare le strade e le piazze del paese», ha puntualizzato l’Amministrazione comunale.

Ciascun uovo consegnato sarà accompagnato dal seguente biglietto di auguri: «Che la Santa Pasqua porti nel tuo cuore tanta gioia con la certezza che presto, insieme ai tuoi compagni, possiate tornare a rallegrare le strade e le piazze dei nostri Paesi. Auguri che il Comune di Moio della Civitella ha esteso, attraverso i bambini, anche alle loro famiglie: «Buona Pasqua a te e alla tua famiglia».

Rosy Merola

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.