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Montano Antilia (SA), Coronavirus: il Sindaco Trivelli si rivolge alle Istituzioni competenti

(In foto: il Sindaco Luciano Trivelli)

Montano Antilia (SA), 31 gennaio 2020 – Dal sindaco di Montano Antilia, il dott. Luciano Trivelli, la richiesta di istituire un centro di informazione territoriale per mantenere aggiornati i cittadini in merito al cosiddetto Coronavirus. Una richiesta che avviene all’indomani della conferma da parte del presidente del Consiglio Giuseppe Conte – avvenuta nella serata del 30 gennaio – di due casi accertati in Italia del nuovo Coronavirus.

In particolare, con una lettera indirizzata al Ministero della Salute, alla Regione Campania e all’ASL Salerno – Dipartimento di Prevenzione di Vallo della Lucania, il sindaco Trivelli ha espressamente chiesto: «L’immediata istituzione di un punto di informazione territoriale, costituito da un pool di esperti a cui gli utenti si possono rivolgere per acquisire notizie circa la problematiche riguardanti la dilagante e incontrollabile diffusione della malattia in molte Regioni della Cina e con sporadici casi anche in Europa, Italia compresa».

Una richiesta legittima quella che il sindaco Trivelli ha rivolto alle istituzioni compenti. Infatti, in queste ultime ore, oltre ai due casi  confermati a Roma (una coppia di turisti cinesi ricoverati nell’ospedale Spallanzani di Roma), ci sarebbero altri casi sospetti in Italia. A seguito di ciò, il Consiglio dei ministri ha decretato – nella riunione che si è svolta questa mattina a Palazzo Chigi – lo stato d’emergenza per sei mesi, stanziati 5 milioni di euro e attivato gli strumenti normativi precauzionali previsti nel nostro Paese.

 

Rosy Merola

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.