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NUMERO UNO: rinasce l’etichetta storica di Mogol e Battisti

 

Milano, 17 novembre 2020 – Rinasce oggi Numero Uno, etichetta discografica tra le più importanti della storia della musica italiana. Un nuovo capitolo, tra storia e futuro, che è stato presentato all’interno della Milano Music Week. Ospiti d’eccezione: Mara Maionchi, Mogol, Franz Di Cioccio e alcuni dei nuovi artisti della Numero Uno, Iosonouncane, ColapesceDimartino e La Rappresentante di Lista.

L’etichetta, fondata nel 1969 da Mogol, suo padre Mariano Rapetti e Alessandro Colombini, diventa presto un punto di riferimento per la discografia italiana, con un cast di cui negli anni hanno fatto parte nomi come PFM, Bruno Lauzi, Edoardo Bennato, Ivan Graziani, Eugenio Finardi e, soprattutto, Lucio Battisti, che pubblica per NUMERO UNO i suoi dischi a partire dal 1972. 


Stefano Patara, Executive Director Legacy & Strategic Marketing, racconta così il ruolo di NUMERO UNO nella storia della musica italiana e la grande scommessa di rilanciare la label: «Riaprire una label come la Numero Uno significa confrontarsi con un’eredità incredibile, e per molti versi anche irripetibile; però il momento potrebbe essere quello giusto».

Ed è proprio alla voce dei protagonisti che hanno creato e vissuto la NUMERO UNO sin dagli esordi, che è affidato il racconto di questo importante capitolo della nostra storia musicale e culturale. Al panel interverranno infatti Mara Maionchi, Responsabile della promozione di NUMERO UNO che entusiasta ha accettato immediatamente l’invito di Stefano Patara e Sara Potente: «Lo ricordo come uno dei momenti più felici della mia carriera. L’aria che si respirava alla Numero Uno era di grande leggerezza, di gioia, di creatività. Era sempre tutto un gioco, tutto facile, tutto in discesa. È stato un momento incredibile

«Un momento unico, le altre realtà discografiche sembravano dei ministeri rispetto alla Numero uno” – le fa eco Franz Di Cioccio che con la Pfm è stato il gruppo di punta della storica etichetta – “C’era davvero lo spirito collettivo di voler fare qualcosa tutti insieme. È stato un momento irripetibile ed è bello sapere che oggi si sta ripartendo nel segno di quel momento.»

Un ulteriore e fondamentale tassello si aggiunge alla narrazione del primo decennio di attività di NUMERO UNO: un’intervista inedita a Lucio Battisti, realizzata nel 1976 da Max Onorari, rimasta fino ad oggi negli archivi e di cui, in occasione del panel della Milano Music Week, vengono resi disponibili due preziosissimi stralci: nel primo, Lucio racconta il proprio pensiero sui media; nel secondo, invece, il lavoro con Mogol, in particolare per la realizzazione di Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera.

Mogol presente al panel è stato insieme a suo padre, il fondatore di Numero Uno e racconta così la nascita dell’etichetta: «La Numero 1, all’epoca, è nata da una mia reazione ad una frase dura, così Mogol racconta la scintilla che diede il via alla casa discografica che oggi ritorna. Il motore è stato l’entusiasmo. Siamo partiti così. Siamo stati anche fortunati, visto che il primo disco che abbiamo lanciato “Questo folle sentimento che” della Formula 3, il quale ebbe un grande successo, aggiunge ancora Mogol: «Eravamo una squadra tutti per uno e uno per tutti, un gruppo di giovani che lavorava sodo e che voleva fare le cose diversamente. Eravamo un po’ incoscienti e forse proprio per questo, qualcosa cambiò per davvero».

Grazie a Sony Music ItalyNUMERO UNO celebra la propria storia e si proietta nel futuro, tornando ora sul mercato discografico italiano con nuovi nomi e nuove pubblicazioni: ColapesceDimartino, La Rappresentante di Lista, Fadi, Gianluca De Rubertis, Camilla Magli, Marco Castello e Iosonouncane, attesissimo ritorno, che pubblicherà a mezzanotte il suo nuovo singolo “Novembre”. Una rinnovata fucina di talenti, all’insegna dei denominatori comuni – oggi come allora – di avanguardia, innovazione e ricercatezza.

Sara Potente, A&R Manager di Sony Music Italy e Direttrice Artistica della nuova NUMERO UNO, spiega la volontà di ridare nuovo lustro a una label così importante:

Raccogliere il testimone di un momento artistico come quello di Numero Uno è una responsabilità.  Numero Uno è il nome di un’etichetta ma anche sinonimo di una creatività inarrestabile, di un entusiasmo contagioso, di un flusso costante di energia. Ed è questo l’insegnamento più grande che possiamo raccogliere per i nuovi Artisti che da oggi saranno pubblicati”.

La rinascita di NUMERO UNO passa anche dalla riscoperta degli album che ne hanno fatto la storia. Sony Music Italy ha così deciso di lanciare il primo di una serie di batch di ristampe, che comprende: Questo folle sentimento / Avevo una bambola Rock dei Formula 3, primo 45 giri dell’etichetta; Rock dei Flora Fauna e Cemento; due titoli di Lucio Battisti, ossia lo straordinario album Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera e il singolo La canzone del sole / Anche per te; la raccolta Collezione Numero Uno che raccoglie i singoli dei nomi di punta della label. Tutti i titoli saranno in uscita venerdì 11 dicembre e sono già disponibili in preorder.

 

Si potrà ascoltare già dal 18 novembre, invece, Storie di un minuto. Il podcast della Numero Uno, che racconta – in 15 puntate disponibili su Apple Podcasts, Spotify, Google Podcasts, Castbox, Overcast, Pocket Casts, Podcast Addict, Stitcher. – la storia dell’etichetta, dei suoi artisti e dei loro dischi.

NUMERO UNO: UN CAPITOLO FONDAMENTALE DELLA STORIA DELLA MUSICA ITALIANA

L’etichetta discografica NUMERO UNO viene fondata nel 1969 da Giulio Rapetti (in arte Mogol), suo padre Mariano Rapetti (in arte Calibi) e il produttore Alessandro Colombini. A loro sin dagli esordi si affiancano: Lucio Battisti (all’epoca 26enne), Claudio Bonivetto, Franco Daldello e Carlo Donida. A Mara Maionchi l’incarico di addetta stampa.

L’etichetta viene distribuita da RCA. Pur non essendo una vera etichetta indipendente, la NUMERO UNO ha avuto un management indipendente (almeno fino al 1975 circa), propri produttori ed una forte immagine unitaria, fino ad essere considerata una delle più caratteristiche etichette italiane di sempre. Il logo è disegnato da Guido Crepax: un numero uno di colore bianco in un cerchio arancione, su fondo verde.

La sede storica dell’etichetta è stata in Galleria del Corso: si tratta di un indirizzo importante per la storia della musica a Milano. Al civico 2 – dove si trovavano gli uffici della NUMERO UNO – e al civico 4, erano numerose le attività legate alla discografia e alle edizioni musicali. Una realtà ben radicata nel fervente mercato musicale dell’epoca quindi, quella della NUMERO UNO, che grazie alle figure che le orbitavano attorno – da Mogol a Donida, da Colombini a Crepax – ha fatto della milanesità uno dei suoi punti di forza.

È del 1969 il primo 45 giri: Questo folle sentimento / Avevo una bambola dei Formula 3. Oltre a loro, tra le prime firme dell’etichetta, ci sono altri grandi nomi in ambito prog: PFM, La Verde Stagione, l’Anonima Sound (di cui fa parte anche Ivan Graziani, che pubblicherà poi con l’etichetta anche i suoi lavori solisti), i Computers (che hanno pubblicato nel ’70 la versione italiana di Space Oddity di David Bowie con testo di Mogol, dal titolo Ragazzo solo, ragazza sola).

Ma il nome di punta della label è sicuramente quello di Lucio Battisti, che con la NUMERO UNO ha pubblicato i suoi dischi a partire dal 1972. L’immenso catalogo dell’etichetta comprende inoltre le produzioni di: Adriano Pappalardo, Bruno Lauzi, Edoardo Bennato, Tony Renis, Flora Fauna Cemento, Eugenio Finardi, Mango. Sotto il marchio Numero Uno escono anche compilation come la Collezione Numero Uno che raccoglie i singoli dei nomi di punta della label.

Oggi, a 45 anni di distanza, la NUMERO UNO conferma il suo ruolo centrale nella storia della musica italiana: un’eredità importante da riscoprire ogni giorno.

Sony Music Italy ha deciso oggi di raccogliere la straordinaria eredità della NUMERO UNO e la sua storia di avanguardia, innovazione e ricercatezza, con nuove firme e nuove pubblicazioni.

In un mercato musicale che oggi è fluido e veloce, quella della nuova NUMERO UNO è una sfida ancora più importante: è cambiato il modo di fare scouting, così come quello di fruire della musica. Ma l’obiettivo di NUMERO UNO, proprio come al suo esordio, è quello di offrire una proposta musicale di qualità, attraverso le forme contemporanee di cantautorialità, con il forte desiderio di continuare a costruire la storia della musica italiana.

Oltre a Sara Potente, A&R Manager di Sony Music Italy e Direttrice Artistica della nuova NUMERO UNO, al progetto di rinascita dell’etichetta si è aggiunto anche Massimo Bonelli, produttore, manager e consulente musicale e CEO di iCompany: «Poter dare il mio contributo alla rinascita della Numero Uno, una linea editoriale indipendente all’interno di una grande major come Sony, è la realizzazione di uno dei grandi sogni che mi spinsero, anni fa, a scegliere di fare questo mestiere». racconta Bonelli.

Il roster di NUMERO UNO è già ricco di nomi che in questi anni si sono fatti notare per il loro lavoro di ricerca ed evoluzione continua. Quello stesso lavoro che li porta oggi ad approdare nella rinata NUMERO UNO: da Fadi a Gianluca De Rubertis, passando per Camilla Magli e Marco Castello, per finire ai nomi ospiti del panel di presentazione dell’etichetta.

ColapesceDimartino, due delle voci più interessanti del panorama cantautoriale italiano, che questa estate hanno pubblicato il loro album I Mortali il disco realizzato interamente a quattro mani e composto da sole canzoni inedite uscito a giugno 2020.

La Rappresentante di Lista, gruppo formato nel 2011 da Veronica Lucchesi e Dario Mangiaracina, tra i più interessanti della scena musicale italiana degli ultimi anni.

Iosonouncane, compositore e produttore artistico che torna a cinque anni di distanza da DIE con un attesissimo nuovo singolo, in uscita il 18 novembre per NUMERO UNO, dal titolo Novembre. Il brano uscirà in una versione speciale su 7” dove, sul lato B, sarà presente una cover della celebre Vedrai, vedraidi Luigi Tenco riletta da Iosonouncane. Con queste parole l’artista commenta l’ingresso nel roster di NUMERO UNO: «Numero Uno significa Lucio Battisti. Farne parte significa provare a raccoglierne l’eredità. E l’eredità più grande lasciataci da Battisti risiede nella sua attitudine di musicista instancabile e mai appagato, in perenne ricerca di una nuova forma da dare al suo linguaggio».

STORIE DI UN MINUTO – IL PODCAST DELLA NUMERO UNO

Sarà disponibile dal 18 novembre, su Apple Podcasts, Spotify, Google Podcasts, Castbox, Overcast, Pocket Casts, Podcast Addict, Stitcher, Storie di un minuto. Il podcast della Numero Uno: 15 puntate che ripercorrono la storia dell’etichetta durante i decenni a partire dagli anni ‘, attraverso i suoi artisti e i loro dischi da Lucio Battisti a Ivan Graziani, da Bruno Lauzi alla PFM passando per la grande voce di Demetrio Stratos.

 

LE PUNTATE:

  1. ADRIANO PAPPALARDO E LE IMMERSIONI GASTRONOMICHE
  2. BRUNO LAUZI, IL BASSOTTO E LA TARTARUGA
  3. A CAVALLO CON MOGOL E BATTISTI
  4. MANGO, UN ARTISTA PER GLI ARTISTI
  5. IL PUNK ITALIANO È UN VERO ELEKTROSHOCK
  6. I COMPUTERS: DUE RAGAZZI SOLI
  7. PROGRESSIVE ALL’ITALIANA: LA PREMIATA FORNERIA MARCONI
  8. TONI ESPOSITO: A NAPOLI COME A NEW YORK
  9. TRA ROCK, MELODIA E LUCIO BATTISTI: LA FORMULA 3
  10. IVAN GRAZIANI, LA CHITARRA ROCK DELLA MUSICA ITALIANA
  11. ISABELLA, UNA DONNA CHE CONTA
  12. IL QDISC DI GIGI PANCERI
  13. BRUNELLO TAVERNESE, PER MARA MAIONCHI È SÌ
  14. LA DIPLOFONIA DI DEMETRIO: QUANDO UNA VOCE NON BASTA
  15. EDOARDO BENNATO: SEMBRANO SOLO CANZONETTE

 

Rosy Merola

 

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.