Finestra sul Mondo

Osservatorio Venezuela: cresce l’attesa per la grande manifestazione politica del primo settembre

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A Caracas sale l’attesa per la manifestazione politica “La Toma de Caracas”, organizzata dal partito MUD (Mesa de la Unidad Democrática). «Siamo convinti che la marcia di Caracas sarà una delle più grandi manifestazioni della storia», a sostenerlo Jesús  Torrealba, segretario della coalizione d’opposizione del governo Maduro. Una mobilitazione posta in essere al fine di protestare ed ottenere dal Consiglio Nazionale Elettorale il via libera per la raccolta del 20 per cento delle firme, passaggio obbligatorio per la realizzazione del Referendum revocatorio.

In particolare, gli organizzatori stimano che saranno circa 4 milioni i venezuelani che si recheranno a Caracas al fine di prendere parte alla sopraindicata raccolta firme. «La nostra lotta non è un capriccio, ma rappresenta una necessità politica e umana che ha il Venezuela», prosegue sempre Torrealba, come si legge sul sito Lapatilla.com. Si tratterà di una manifestazione pacifica, rassicura il segretario della coalizione MUD: «Non vogliamo pietre e bottiglie per le strade».

Intanto, lo stesso partito d’opposizione ha denunciato la violazione della Costituzione, della legge e dei regolamenti da parte del CNE (Consejo Nacional Electoral). Tale modus operandi rappresenta una ragione in più a sostegno della marcia del primo settembre, che è stata difesa dal coordinatore nazionale di Voluntad Popular, Juan Guaidó. Quest’ultimo l’ha definita come un diritto costituzionale e ha respinto le minacce di Nicolas Maduro e Tibisay Lucena contro i manifestanti: «Il CNE viola palesemente la Costituzione e i diritti politici dei venezuelani. Si sta cercando di intimidire la popolazione dicendo che la repressione sarebbe più forte che in Turchia. Sono stati smascherati e si è dimostrato che non c’è democrazia. Sappiate che l’alleanza è tranquilla e cercherà di raggiungere una soluzione costituzionale alla terribile crisi. Non abbiamo intenzione di cadere nella mediocrità di scegliere tra un diritto e un altro. La Costituzione stabilisce che abbiamo il diritto di revoca e le elezioni regionali, non scegliere tra un processo e un altro».

Infne, Torrealba ha concluso auspicandosi che «il governo di Maduro non commetta, per l’ennesima volta, la sciocchezza di bloccare l’accesso nella capitale. Questo rappresenterebbe solo una dimostrazione della sua vigliaccheria». A tal riguardo, Blanco di Alianza Bravo Pueblo, non ha dubbi sul fatto che il governo proverà ad isolare Caracas bloccando l’accesso ai manifestanti provenienti da altre città angolo. Tuttavia, lo stesso è convinto che questa volta Maduro non riuscirà nel suo intento.

Una manifestazione che, in base a tutto ciò, si svolgerà in un clima a dir poco difficile. Con una popolazione ormai stremata e alla fame. Dove si fa la fila per poter reperire generi alimentari, medicinali e beni di prima necessità. Comunque sia, per molti esperti, la manifestazione del primo settembre rappresenterà la prova di fuoco per la permanenza del presidente Maduro a Miraflores.

Rosy Merola

(Fonte: el-nacional.com; lapatilla.com)

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.