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Sanremo 2022, Gianni Morandi: «Ci vado con l’entusiasmo di un debuttante»

 

«Io sono pronto e sto bene», esordisce in questo modo Gianni Morandi in collegamento via Zoom dal Teatro Duse di Bologna dove, questa sera, tornerà in scena con il suo spettacolo “Stasera gioco in casa” dopo due anni di stop “forzato” causa Covid-19. Una sorta di “riscaldamento” per il ragazzo di Monghidoro che, anche in questo modo, si prepara a partecipare come cantante in gare alla settantaduesima edizione del Festival di Sanremo 2022 (che si svolgerà al Teatro Ariston dall’1 al 5 febbraio 2022) con il brano “Apri tutte le porte” scritta da Jovanotti.

«Stasera si ricomincia al Duse, a Bologna. Avevo già fatto 23/24 concerti qui, ne mancavano 8. Stasera sarà il primo di questi che stiamo recuperando. E abbiamo aggiunto un’altra data, il 17 febbraio. Ieri c’è stata una prova generale, questo spettacolo è stato interrotto il 20 febbraio 2020, come tutte le attività teatrali. Credevamo che fossero 2/3/4 settimane per ripartire e invece sono passati due anni», puntualizza Morandi che prosegue: «La pandemia ci ha fatto riflettere, io ho avuto anche un incidente alla mano, l’11 marzo 2021. Siamo andati avanti aspettando sempre si riaprisse la possibilità di fare musica dal vivo, di ricominciare. Dopo 27 giorni in ospedale, ricevo una telefonata da Jovanotti che mi chiede come sto. Con lui ci sentivamo, ma non così frequentemente. Avevamo fatto poche cose insieme, una volta con Fiorello in tv. Si è abbastanza impressionato per quello che mi era successo. Poi gli viene questa idea della canzone “L’allegria”, che avrebbe dovuto cantare lui. Mi manda questa canzone. La sento, mi piace. Così sono andato a Milano per registrarla. È stata per me una sorta di terapia. Anche la mano guariva meglio. La canzone ci ha portato a sentirci sempre più frequentemente. Sono stato anche a Cortona. Con Lorenzo poi è nata un’altra canzone, “Apri tutte le porte”; un brano di speranza, di far tornare il sole nelle nostre case e nelle nostre vite. E abbiamo pensato di provarla a farla ascoltare ad Amadeus per Sanremo».

“Un palcoscenico straordinario” che il cantante bolognese ha sottolineato di amare tanto avendolo affrontato trasversalmente come concorrente, ospite e conduttore: «Sanremo per me è un palcoscenico importante. L’ho visto in tutte le forme. Vinsi una volta in gruppo con Ruggeri e Tozzi (nel 1987). Sono stato ospite, mi è capitato di condurlo. È un ricominciare, buttarmi di nuovo nella mischia. Ritornare nella musica. È un palcoscenico importante per me. Io ritorno bambino quando, nel 1958, ho visto Modugno che cantava “Volare”. Forse è da lì che è nata la mia passione per la musica. Da allora mi sono affezionato a Sanremo. Io sono un esperto del Festival. Mi fa piacere tornarci con una specie di scossa, di emozione. Non è la stessa cosa andarci come ospite. Sei lì per una settimana, la vivi. La canzone è di speranza, con un arrangiamento formidabile, con una bella carica. Non è la classica canzone di Sanremo, spero possa piacere». 

Entrando nel merito della canzone, Morandi ha citato la frase iniziale che compone il testo “A forza di credere che il male passerà, sto passando io e il male resta…”, contestualizzandola a ciò che stiamo attraversando: «È un po’ condizionata anche dal momento. Quando Lorenzo l’ha scritto forse pensava anche a questo».

 Non si nasconde Gianni Morandi, anzi ammette che – nonostante le sue varie presenze al Festival di Sanremo – possa venire anche a lui una certa ansia nell’affrontare quel palco: «La tremarella? Credo possa venire anche ad uno come me. Già adesso mi sento agitato. Sanremo è così. Forse i ragazzi di 18/20 anni lo sentono di meno. Io, forse perché ho visto tante cose, so che è un momento importante. Il timore che manchi la voce… Spero ci sia mia moglie che mi dà una spinta a salire sul palco. Lei mi hai aiutato molto, soprattutto in questi due anni. Mi sto preparando provando più volte la canzone, ha meccanismi e ritmi interni. Mentre L’Allegria era jovanottiana, questa è pensata per me e dunque può avere dei riferimenti alle mie canzoni passate. L’Allegria è difficilissima da cantare dal vivo. Può essere che con Apri Tutte le Porte abbia pensato a me inconsciamente. Vado a Sanremo con l’entusiasmo di un debuttante, sperando che la canzone piaccia alla gente e di fare una bella figura.

Rispetto alla possibilità di fare un tour a tre, insieme a Massimo Ranieri e Al Bano, Gianni Morandi risponde: «Ne parliamo di questa cosa sia con Massimo che con Al Bano. Ci chiamiamo il bolognese, il napoletano e il pugliese. E’ da tanto che parliamo di questo progetto a 3, anche lui voleva venire a Sanremo. Ci conosciamo dal 50 anni, da quando facevamo Canzonissima. La storia simile mia con Ranieri, venivamo entrambi da famiglie povere. Siamo diventati anche amici, ci sentiamo sempre. Sono andato ospite nel suo programma. Può darsi che un giorno quel trio lì si faccia, impegni di tutti permettendo».

Nel corso della conferenza stampa è intervento via video chiamata anche Jovanotti: «L’incontro con un Gianni è stato un re-incontrarsi di nuovo. Ci eravamo incontrati alcune volte, sono un grandissimo fan. Quando ho saputo che non stava bene l’avevo chiamato. Sapere che qualcuno ti sta pensando. Avevo questa canzone nel cassetto e gliel’ho mandata come gesto scaramantico: “Se lo fai tu viene sicuramente meglio”. Questa estate mi ha chiamato e mi ha detto “Mi piacerebbe andare al Festival e andarci in gara…” Io pensavo la stessa cosa, che lui tornasse in gara. Mi sono messo al lavoro, avevo una bozza, abbiamo messo insieme le cose.

Infine, ripensando all’incidente del 2021, Gianni Morandi conclude: «Ho salvato la pelle. Quello che è successo mi ha cambiato. Mi hanno salvato e ora vado avanti. Va detto che senza l’incidente non sarei andato in ospedale, Jovanotti non mi avrebbe chiamato. Diciamo che ha influenzato la scelta sanremese».

Parafrasando Albert Einstein: «Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità.»

Rosy Merola

 

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.