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Una mano di verde – In uscita il numero di luglio/agosto di Altreconomia

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Altreconomia dedica la copertina di luglio/agosto 2016 alla sostenibilità raccontata dalle imprese multinazionali, tra marketing e realtà.
Due le inchieste sul numero 184 della rivista: la prima è dedicata alla casa, e misura il divario crescente tra chi è proprietario e chi vive in affitto; la seconda al “patent box”, l’incentivo nato per la ricerca e sviluppo divenuto strumento per ridurre il carico fiscale delle imprese

Finmeccanica ha appena cambiato nome, diventando Leonardo: il brandera noto, è stato spiegato dal management, “ma non sempre con connotazioni positive”. Leonardo, però, continua ad operare nell’industria degli armamenti. Sul numero di luglio/agosto di Altreconomia abbiamo letto i bilanci sociali di alcune grandi imprese che a parole hanno deciso di puntare sulla sostenibilità, e vi raccontiamo quello che non c’è scritto: da Eni, che punta “a farsi” comunicazione con il portale “Eni.com” e sponsorizza il Festival del giornalismo di Perugia, a Lavazza, che ha portato a “Fa’ la cosa giusta!” Milano le capsule di caffè biodegradabili, ma non offre alcuna informazione sulla provenienza da filiera biologica ed equosolidale della materia prima. Per finire con Novamont: la struttura societaria del gruppo italiano leader nel settore delle bioplastiche conduce fino in Lussemburgo, un Paese a fiscalità agevolata.

Nel 2015, una famiglia ogni 68, tra quelle che vivono in affitto in Italia, ha subito un provvedimento di sfratto. Negli ultimi dieci anni, le procedure hanno riguardato oltre 615mila famiglie. Ecco perché l’inchiesta di Altreconomia dedicata alla casa fa il punto sul mercato degli affitti. Nonostante tra il 2007 e il 2015 i prezzi delle case siano diminuiti fino al 60%, infatti, per un’ampia fetta della popolazione l’acquisto resta un miraggio (in termini reali, oggi una casa costa più del doppio rispetto al 1970). E per molti, almeno 1,7 milioni di persone, anche l’affitto a canoni di mercato. Per questo, l’unica risposta al bisogno di un milione di famiglie italiane è un aumento dell’offerta di edilizia residenziale pubblica. Tutti i numeri in una infografica.

Il “patent box” è uno strumento fiscale che, secondo l’OCSE, dovrebbe stimolare l’innovazione, premiando -con una agevolazione- le aziende che registrano brevetti innovativi. In Italia, però, il meccanismo -introdotto con la legge di Stabilità del 2015- si applica anche a marchi, software, disegni, modelli e segreti industriali. Quest’allargamento della platea dei potenziali beneficiari ha trasformato il patent box in uno strumento a disposizione delle grandi imprese per ridurre la pressione fiscale: lo scorso anno ne hanno fatto richiesta 4.498 aziende, oltre la metà delle quali con un fatturato superiore ai 10 milioni di euro. Così com’è l’incentivo potrebbe costare allo Stato 590 milioni di euro all’anno, pari a tre volte le risorse messe a bilancio, e non serve a stimolare l’innovazione.

Siamo stati a Domusnovas, il piccolo centro sardo che ospita la fabbrica delle armi volate in Arabia Saudita, per alimentare il conflitto in Yemen. Qui la disoccupazione è al 17%, quella giovanile sfiora il 60, e il reddito pro capite non arriva ai 9mila euro, circa la metà di quello medio nel Sud Italia: ecco perché il paese difende i 74 addetti della Rwm Spa.
L’Italia ha continuato ad esportare bombe dalla Sardegna alla penisola arabica anche nei primi mesi del 2016: sul sito di Altreconomia, però, vimostriamo in esclusiva i documenti del governo tedesco che spiegano come la Germania ritenga l’Italia responsabile del processo di licenza all’export delle bombe Rwm, che però nel nostro Paese non è mai stato accordato. Le parole del sottosegretario di Stato Iris Gleicke, del ministero federale dell’Economia e dell’energia, contraddicono il ministro della Difesa Roberta Pinotti.

Spazio anche a due reportage di carattere culturale: dal Medio Oriente, raccontiamo i dieci anni del collettivo di fotografi “Activestills”, nato per seguire le iniziative contro la costruzione del muro tra Israele e Palestina. Oggi documenta la vita quotidiana tra West Bank, Striscia di Gaza e Cisgiordania, e ha un archivio di 37mila scatti.
Infine, il 18 luglio è il World Listening Day, la giornata mondiale dell’ascolto. Vuole sviluppare una riflessione sull’aumento esponenziale della rumorosità media. Nella gerarchia sensoriale, infatti, l’udito occupa oggi un posto inferiore alla vista. Eppure le leggi dell’ecologia acustica potrebbero renderci consapevoli dell’esigenza di un rinnovato rapporto con il Pianeta. Molte iniziative in programma anche in Italia.