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Donnafugata (Ragusa), Wine Show Festival 2016

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Donnafugata (Ragusa), 01 agosto 2016 – II edizione della promozione delle Aziende Vinicole siciliane, nazionali ed estere, in una location di grande valore culturale, storico e turistico, come il Castello di Donnafugata a Ragusa. Siamo nel cuore del Barocco Siciliano, nell’opulento sud – est che è diventato celebre per la Fiction Montalbano e per aver saputo coniugare le identita’ tipiche della nostra terra con l’arte, la storia, il paesaggio per offrire al visitatore un’accoglienza indimenticabile. Dall’8 all 11 Settembre, Donnafugata sara’ luogo di incontro del mondo Vinicolo, che verra’ raccontato in varie forme e sara’ rappresentato dalle cantine di maggior pregio locali e non.

Promozione turistica e culturale

Quest’anno sara’ partner del Wine Show Festival 2016 anche l’A.P.S. In Viaggio con Goethe, specializzata nella promozione e nel marketing territoriale e turistico della Sicilia, che costruira’ dei Tour tematici che accompagneranno i visitatori in percorsi da 1/2/3 o 4 giorni alla scoperta del meraviglioso territorio Ibleo; Ragusa e Siracusa per chi intendesse soggiornare a lungo e visitare tutta la Val di Noto e il sud est.

Il vino, la sua produzione e il suo consumo

In Italia i vini sono divisi in due gruppi: da tavola e VQPRD (Vini di Qualità Prodotti in Regioni Determinate). Fra i vini da tavola ci sono quelli commodity: i vini primo prezzo in tetrabrick e bottiglie, e anche gli IGT. Seguono i DOC e DOCG. I primi sono regolati da un Disciplinare di Produzione che precisa il nome, l’area di origine dell’uva, la massima resa per ettaro, i vitigni utilizzabili, le modalità di vinificazione e affinamento, la data di immissione sul mercato. I secondi sono soggetti a regole più restrittive e a un controllo degustativo e chimico prima dell’immissione al consumo. I vini italiani vengono esportati per un totale di 14 milioni di ettolitri l’anno, soprattutto in USA, Germania, Inghilterra, Svizzera, Canada, Giappone, Francia, Danimarca, Austria. Negli ultimi anni la geografia del vino è cambiata: le aree di produzione si sono spostate verso le aree calde, ed è cresciuta l’importanza di nuovi concorrenti rispetto a zone storiche come Francia e Italia. Il comparto agricolo e vinicolo hanno risentito della crisi economica. Interventi normativi non sembrano aver migliorato la situazione: la disciplina europea delle quote di produzione, tesa a ridurre le eccedenze, ha di fatto prodotto un ridimensionamento del vigneto europeo, senza però un duraturo effetto sullo scompenso mondiale tra domanda e offerta di vino venduto in Italia passa per la GDO, il 6,5% è comprato in cantina, il 16,5% nei negozi, il resto nel canale HO.RE.CA.

Con riferimento ai consumi di vino, la società moderna, soprattutto occidentale, ha raggiunto da qualche tempo la fase in cui i bisogni alimentari sono soddisfati e le disponibilità di cibo supera i bisogni fisiologici. Il vino è divenuto molto più che una semplice bevanda, incarnando valori e significati che vanno oltre la sua natura funzionale.

Di conseguenza, la degustazione è condividere e riunirsi con altre persone, soddisfare bisogni di qualità, attenzione a equilibri socio-alimentari, ricerca di benessere soggettivo.

Prevale la componente edonistica, il vino è considerato una sorta di “superfluo”, poiché non indispensabile alla sopravvivenza degli individui e quindi rilevante solo nelle condizioni di raggiunta “sazietà” alimentare.

In aggiunta al piacere sensoriale – legato alle sue caratteristiche organolettiche, olfattive, tattili e uditive – i valori simbolici – ossia l’evocazione legata al consumo per il luogo geografico di produzione, per i processi di trasformazione o per le modalità di coltivazione – e gli attributi psicologici – come la ricerca di evasione dal proprio ambiente e di genuinità, l’espressione del proprio livello culturale – sono divenuti importanti fattori determinanti il consumo

Fino ai primi anni ’90, però, il consumo di vino è stato caratterizzato da un calo sistematico dovuto a fattori di diverso genere.

Motivazioni di carattere sociale: modificazione dei valori e dei modelli culturali (cioè attribuzione al vino, per tanti anni e soprattutto da parte dei pubblici giovanili, di un’immagine di non modernità), cambiamenti delle abitudini di vita e soprattutto delle modalità di assunzione.

Motivazioni di carattere politico-istituzionale: campagne anti-alcool che hanno coinvolto anche il vino, cui non si è opposta per molti anni alcuna seria campagna di “educazione al consumo del vino” né di evidenziazione di alcuni suoi valori anche “salutistici”; attività promozionale e pubblicitaria assai forte dei concorrenti (birra, acqua, ecc).

Fattori direttamente legati al prodotto in sé: qualità “media” per molto tempo non elevata; “crisi” legate ad alcuni fenomeni di sofisticazione che si sono diffuse purtroppo a tutto il settore, anche se imputabili a pochi soggetti (ad esempio la crisi del Metanolo a metà degli anni Ottanta)

Fortunatamente, recenti evoluzioni hanno determinato una ripresa del consumo. Le ragioni possono essere raggruppate anch’esse in quattro categorie. Motivazioni di carattere prevalentemente economico: tendenza verso rapporti più equilibrati fra livelli qualitativi e prezzi di vendita e ciò con positive ripercussioni in termini di marketing e di continuità del rapporto con i consumatori.

Emergere o consolidarsi di nuovi segmenti di consumatori: si sono manifestate nuove occasioni di consumo e/o nuove tipologie di consumatori, si è registrato cioè una flessione nel consumo quotidiano ma una maggior propensione al consumo di vino di qualità, in luoghi e momenti diversi rispetto al passato (wine-bar e locali di tendenza ad esempio).

Motivazioni legate essenzialmente al prodotto: maggior qualità intrinseca, maggior professionalità dei produttori. Motivazioni di carattere prevalentemente socio-culturale: rilegittimazione del mondo dell’agricoltura e del vino dal punto di vista salutistico; maggior interesse per elevati livelli di genuinità, autenticità e qualità dei prodotti – anche in termini di sicurezza e salute alimentare – per le componenti culturali e naturali degli stessi, per gli aspetti conviviali legati alla degustazione di cibo e vino.

Infine, secondo dati ISTAT, in Italia, se il consumo abituale di vino sembra essere diminuito, è aumentato quello “sporadico”, rivolto a vini di qualità superiore. Inoltre, la percentuale femminile sembra aumentare sempre più: la frequentazione di donne nei negozi di vino è cresciuta tra il 5 e il 10% negli ultimi anni ed è stato stimato che sono quasi 13 milioni le wine lover.

IL vino costituisce quindi un aspetto interessante per caratterizzare l’offerta turistica di un territorio. Poiché contiene un forte riferimento alla zona dove è stato prodotto, il vino rappresenta sul mercato, in modo evidente, l’area geografica di provenienza, le sue tradizioni e la sua eredità culturale, e identifica fortemente la comunità locale e la sua identità. É espressione della cultura di un territorio e al tempo stesso custode di tradizioni radicate nell’antichità. Questo è il motivo per cui il vino, assieme ai prodotti tipici, viene definito come “territorial intensive product”.

Il vino, dunque, porta con sé una serie di caratteristiche importanti che lo identificano con il territorio da cui proviene: per questo si dice che vendere un vino significhi, sostanzialmente, vendere un territorio, la sua storia e le sue tradizioni. Esso è, tra i prodotti agroalimentari, forse quello che maggiormente permette di recuperare il legame esistente tra alimento e territorio di origine51. Poiché l’alimentazione diventa un modo per partecipare all’arte culinaria del luogo e alla relativa cultura e la degustazione è insita nel contesto culturale e ambientale, il vino diviene un valore culturale e determina un’esperienza di turismo culturale, che si identifica con l’enoturismo.

Infatti, poiché il consumo del vino non risponde più solo a un mero bisogno fisiologico-alimentare, ma fa riferimento a valori e significati ben più ampi e profondi, il vino diventa un fattore che comunica cultura, tradizioni, emozioni, sapori, profumi. Esso genera valore per il territorio, attraendo flussi turistici il cui motivo è scoprire la fonte, conoscere i luoghi e il metodo di produzione del prodotto stesso, legato in maniera inscindibile alla regione di provenienza.  IL nostro principale obiettivo ,come ufficio marketing, fa leva sull’aspetto salutistico del vino e del suo consumo ponendolo in questo evento come attore che interpreta un ruolo finalizzato alla storia,alla cultura, all’arte, al gusto, al turismo, alla medicina ed elemento importante legato all’economia di molti settori commerciali.

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  • L’ingresso al Castello per visitare l’esposizione è gratuito e si avra’ diritto ad effettuare una semplice degustazione come da prassi.
  • Per gli esperti del settore e per chiunque voglia effettuare un vero e proprio percorso vinicolo in abbinamento ai diversi cibi il cosiddetto “ Show Cooking”, ciascun visitatore per accedervi, avra’ a disposizione un ticket di Euro 15,00 che gli permettera’ oltre di accedere all’area riservata, di acquistare a scelta in un qualsiasi stand a suo piacimento,  una bottiglia di vino con calice e consumazione.
  • I ticket saranno un punto di forza per le aziende che le presenteranno, perche’ su quelle a fine serata verra’ conteggiato un rimborso che le aziende avranno immediatamente in loco; per la prima volta l’organizzazione paga gli espositori per la merce che promuovono.
  • Il costo degli stand per le aziende vinicole, o spazio espositivo di mt.2,5 x 2,5 con illuminazione e accessori, oltre Promozione di ticket-sales free, servizio calici e servizio marketing Brocker vs.target di riferimento al castello di Donnafugata (RG) dall’8 all’11 Settembre 2016, sara’ :

Euro 810,00 + Iva 22% = Euro 988,20.

  • Si stima ci sara’ un notevole afflusso di visitatori provenienti dal mercato regionale, nazionale ed anche estero, oltre i turisti che data l’alta stagione per il territorio ragusano soggiorneranno in quel periodo.

 

Info e contatti: 

338/2998596 wineshowfestival@gmail.com     Luca Rivillito  uff. marketing e commerciale

389/9121152 inviaggiocongoethe.me@gmail   Roberta Conigliaro promozione e servizi  turistici