Sociale

Milano, 29 marzo: “Una comunità che educa in una città che abita”

 

Milano, 28 marzo 2019 – Domani, 29 marzo, a Milano nel giardino di via Luigi Emanueli, 1 di fronte alla Stazione di Greco Pirelli interverranno rappresentanti di COMIN, del CNCA, dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, dei Servizi Sociali del Comune di Milano. Tra i relatori sarà presente anche un architetto e urbanista.
Seguiranno le testimonianze di ex-minori accolti, di una famiglia affidataria, di ex-educatori e della mamma di una ex-ragazza accolta in comunità.

Dalle 19:00 in avanti concerto con Sara Cappelletti e the Soul 4et e Street food. 

“Abbiamo pensato a un convegno di strada che coinvolgesse sia il quartiere nel quale la comunità educativa Bicocca della cooperativa COMIN risiede, sia i più giovani che frequentano l’Università e vivono quotidianamente i nostri stessi luoghi.
Per festeggiare i vent’anni di attività di una delle nostre comunità, usciremo per un giorno dall’anonimato che abbiamo sempre mantenuto per tutelare i ragazzi accolti. Vogliamo renderci visibili, presentarci e parlare alla e con la città in cui abbiamo scelto di abitare.
Testimonieremo la nostra esperienza e ascolteremo quelle dei nostri vicini, come noi cittadini attivi.

Il convegno intende ribadire il ruolo di corresponsabilità che abbiamocon le istituzioni nella comune funzione pubblica di realizzare servizi, chiamati ad assolvere i compiti di accoglienza e cura. Poi vuole sottolineare l’imprescindibile ruolo del vicinato; la necessità di pensare, progettare la città inclusiva, luoghi di socialità per fare sì che una comunità educativa non sia ghetto dentro al quartiere/condominio. Solo così gli orfanotrofi sono realmente chiusi. Quando i minori che non possono vivere nella propria famiglia possono crescere nella città e non solo in un luogo loro dedicato, che rischia di separare”.

Sono le parole di Emanuele Bana, presidente della cooperativa sociale COMIN.


Il programma

Prima parte ore 16:00 – 18:30

INTERVENGONO:
Claudio Figini, Coordinatore Cooperativa COMIN
Sandro Mandrini, Coordinatore Comunità educativa Bicocca di COMIN
Paolo Cattaneo, Presidente CNCA Lombardia
Sergio Tramma, Docente di Pedagogia Sociale, Università degli Studi Milano Bicocca
Giovanni Dapri, Architetto e Urbanista
Marina Rinonapoli, Assistente Sociale Comune Milano e PO del SSPT Municipio 9
Antonio Catenacci, ex-educatore di comunità
Barbara Pessina, ex-educatrice di comunità
Carlo Ferrario, ex-ragazzo accolto in comunità
Martina Sabetta, ex-ragazza accolta in comunità
Giorgio Vignola, ex-ragazzo accolto in comunità
Antonella Ballarino, mamma di una ex-ragazza accolta in comunità
Massimo Busani e Lucia Pippa, famiglia affidataria di un ex-minore accolto in comunità

Interventi liberi del pubblico

Seconda parte ore 19:00 – 22:00

CONCERTO Con SARA CAPPELLETTI E THE SOUL 4ET
Batteria Martino Malacrida
Basso Marilena Montarone
Chitarra elettrica Marcello Salcuni
Sintetizzatore Alberto Citterio
Microfono Sara Cappelletti

STREET FOOD

Nel corso dei suoi oltre 40 anni di attività, la cooperativa Comin è giunta a organizzare una pluralità di servizi e interventi offrendo risposte innovative ai bisogni riscontrati. La varietà degli interventi, tuttavia, non risponde a una logica di moltiplicazione di prestazioni, bensì di articolazione di un sistema che si fonda sulla maturata consapevolezza di tre aspetti fondamentali:

  • l’imprescindibilità per il minore della famiglia;
  • l’importanza per gli operatori della motivazione e della competenza professionale;
  • il ruolo irrinunciabile che la comunità sociale può svolgere nel contenimento e nella soluzione delle situazioni di disagio familiare.

La cooperativa, infatti, oltre a gestire comunità educative per minori e ad aver facilitato la nascita di comunità familiari, attua anche altri interventi di sostegno alle famiglie in difficoltà, di promozione del benessere sociale e di diffusione dell’affido familiare. Oltre a La Nostra Casetta, la comunità di pronta accoglienza per bambini da 0 a 3 anni, COMIN gestisce altre due comunità educative: Bicocca e La Girandola e una comunità familiare: Agape.


Scheda di approfondimento 
Le prime comunità della cooperativa Comin risalgono al 1975, quando la cooperativa si è costituita allo scopo di rispondere ai bisogni dei minori allontanati dalle loro famiglie d’origine attraverso l’organizzazione di strutture d’accoglienza diverse dagli Istituti Educativi che, all’epoca, costituivano la modalità d’intervento più diffusa e consolidata.
In normali appartamenti inseriti nel contesto cittadino venne così organizzata la convivenza di 6/7 bambini al massimo con alcuni adulti di riferimento, utilizzando i normali servizi del territorio per quanto riguarda: istruzione, sanità, tempo libero.

L’obiettivo era offrire ai bambini esperienze di normalità e percorsi di crescita individualizzati. Tutto ciò si traduceva nell’offerta di una casa normale e personalizzabile da chi la abitava: la frequentazione, come tutti gli altri bambini, della scuola di quartiere, il parco giochi o l’oratorio e la possibilità di instaurare delle relazioni affettivamente pregnanti con degli adulti che condividevano la vita quotidiana dei bambini e ne facevano circostanza educativa.

Nei primi anni di esperienza si arrivò gradualmente a mettere a fuoco il “modello” delle comunità alloggio: fu presto chiaro che la comunità era e doveva essere come una normale famiglia, ma non era una normale famiglia. Le comunità potevano quindi temporaneamente ospitare bambini allontanati dalla loro famiglia, ma non potevano sostituire la famiglia, soprattutto quando la famiglia d’origine era irrimediabilmente perduta o necessitava comunque di essere vicariata per tempi molto lunghi.
Divenne via via sempre più chiara la funzione di sostegno temporaneo che la comunità poteva assumere nei confronti dei bambini e delle famiglie in difficoltà.
Per gli adulti della comunità si trattava invece di trovare l’equilibrio tra due requisiti imprescindibili per chi opera in comunità: la motivazione e la professionalità. Dedizione e disponibilità si sono rivelati elementi indispensabili tanto quanto la competenza che permette di affrontare con lucidità e intenzionalità educativa quel che avviene in comunità.
Per questo col tempo la cooperativa ha significativamente scelto di:

  • avvalersi di educatori con adeguato titolo di studio e/o comprovate competenze in ambito pedagogico e, quando necessario, di volontari;
  • garantire sistematici e frequenti incontri sia di supervisione tecnica ad opera di un professionista esterno che di progettazione e verifica educativa in seno all’équipe degli educatori;
  • garantire la formazione permanente degli educatori;
  • promuovere la formula delle comunità familiari all’interno delle quali coniugare al massimo livello professionalità, accoglienza e motivazione;

La comunità Bicocca offre accoglienza temporanea a 8 minori con difficoltà di carattere familiare operando a tutela e sostegno del minore nel contesto di un intervento integrato con i servizi del territorio.

L’intervento educativo effettuato nelle comunità si basa essenzialmente sulla “significazione” della vita quotidiana. Al minore viene offerta l’opportunità di vivere in un ambiente che possa tutelarlo, garantendogli il soddisfacimento dei suoi bisogni primari e stimoli per crescere consentendogli di stabilire delle relazioni significative con gli adulti e i pari presenti attraverso l’utilizzo e la valorizzazione dei gesti e dei tempi della vita quotidiana.
La giornata in comunità per questo è scandita secondo ritmi simili a quelli consueti a tutti i bambini: la frequenza della scuola  o le attività strutturate in comunità, i pasti in comune, il gioco, la frequentazione di compagni e amici, le attività sportive, la cura di sé, la possibilità di essere oggetto di cura, attenzione ed affetto rispettoso da parte degli adulti nella massima chiarezza dei rapporti: si vive per certi aspetti “come” in famiglia senza per altro pretendere di essere davvero “la famiglia” del minore.

La relazione con gli educatori non sostituisce ma si pone in parallelo alle relazioni del minore con la famiglia d’origine, relazioni che, nella maggior parte dei casi, vengono mantenute e valorizzate tenendo conto di quanto disposto dall’ente affidatario e dall’autorità giudiziaria. Il presupposto a questo riguardo è che ogni minore, indipendentemente dall’entità delle difficoltà della propria famiglia e dal tempo oggettivamente trascorso con essa, non possa prescindere dalle proprie radici familiari e dai legami di appartenenza alla propria famiglia.

In vent’anni di attività, la comunità Bicocca ha garantito l’accoglienza di 58 minori, per ciascuno la permanenza media è stata superiore ai tre anni. La comunità ospita contemporaneamente 8 minori, maschi e femmine.
Nello stesso periodo, in comunità si sono alternati 30 educatori, 45 tirocinanti e 1 coordinatore.

Cooperativa Sociale Comin
La Cooperativa Sociale COMIN nasce nel 1975 a Milano, allo scopo di realizzare interventi educativi a favore di bambini e famiglie in difficoltà.
I settori tradizionali dell’accoglienza in comunità e dell’assistenza domiciliare ai minori, nel corso degli anni, sono stati affiancati da interventi di promozione dell’affido familiare, del benessere e della coesione sociale di giovani e famiglie. Particolare attenzione è rivolta agli stranieri e alla prima infanzia www.coopcomin.org