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Addio all’eroe del Mundial ’82: Paolo Rossi

https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Elgrafico_3275_paolo_rossi.jpg
“Per sempre ❤️
Così Federica Cappelletti ha annunciato la scomparsa del marito Paolo Rossi, il simbolo del Mundial ’82.
“Quanto dura un attimo”, titola la biografia di Pablito. Se pensiamo alla sua vita terrena, oggi, dobbiamo rispondere poco. Ma quell’attimo che nel 1982 ci portò ad essere, su un campo di calcio, Campioni del Mondo – con l’iconica immagine del Presidente (il Presidente!) della Repubblica italiana Pertini che esulta -, vivrà per sempre nei cuori e nella memoria collettiva. Anche in quella degli italiani più restii al nazional-popolare.
Ironia della sorte, Paolo Rossi se ne va in questo terribile 2020, un anno che – guarda caso – contiene due “20”, un numero che lui aveva amato tanto.
Oltre al pallone, in quest’ultimo viaggio, porta anche un mazzo di carte napoletane per Pertini e Bearzot.
Buona trasferta… 💙
“A champion is a dreamer who never gives up”
Rosy Merola

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.