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Art Nouveau Week, 8 – 14 luglio: al via la terza edizione

(Template by Pixartprinting)

Si rinnova l’appuntamento di Art Nouveau Week dall’8 al 4 luglio, manifestazione internazionale annuale dedicata alla corrente culturale e artistica Art Nouveau nelle sue più molteplici espressioni.

Il ricco calendario promosso dall’Associazione ITALIA LIBERTY, con il patrocinio di MiC Ministero della Cultura, Enit, Council of Europe e Fondazione Italia Patria della Bellezza, sarà rivolto a chiunque voglia immergersi nelle suggestive atmosfere dell’Art Nouveau, in Italia e all’estero.

Un periodo che il curatore dell’evento, Andrea Speziali, ha selezionato per la ricorrenza in questa settimana sia dell’anniversario della nascita di Giuseppe Sommaruga, uno tra i protagonista del Liberty italiano, che di quello di Gustav Klimt, insuperabile artista della Secessione viennese, nonché di altri autori dello stile Liberty nati ogni giorno della settimana come ad esempio: Otto Wagner, Giovanni Michelazzi, Salvatore Gregorietti, William Henry Bradley.

Il fulcro della manifestazione sono le visite guidate in edifici normalmente chiusi al pubblico. Un’occasione unica per riscoprire questi gioielli architettonici.

In aggiunta, vengono proposte altre numerose manifestazioni collaterali che mettono in risalto il ricco patrimonio Art Nouveau diffuso e ancora leggibile nelle nostre città: tour a piedi, concerti, conferenze, eventi speciali, attività per le famiglie e per le scuole, attività per le persone diversamente abili.

Questa edizione del Festival Art Nouveau Week ha anche il contrassegno delle novità social. Infatti, l’ingresso di Clubhouse, una nuova creatura tra le più amate app del momento, darà spazio alla inedita programmazione di podcast tematici.

Un evento diffuso su tutto il territorio europeo con una rassegna di centinaia di eventi giornalieri dove i proprietari di ville Liberty, hotel, terme e negozi della Belle Époque racconteranno al pubblico la più recente storia. Il percorso più atteso è la visita guidata a San Pellegrino Terme (Bergamo) che dopo quarant’anni di abbandono e due anni di restauro, grazie a questa kermesse riapre al pubblico il Grand Hotel con un percorso che conduce anche al Casinò.

Organizzatori

Il Festival Art Nouveau Week è organizzato da Italia Liberty Associazione di promozione sociale congiuntamente a un network di istituzioni pubbliche e private che appoggiano l’iniziativa: ConfGuide di Confcommercio, GTI Guide Turistiche Italiane e Touring Club Italiano.

Il curatore di Art Nouveau Week, Andrea Speziali spiega che «avvicinarsi al complesso fenomeno del Liberty nazionale comporta uno sforzo di sintesi delle migliori espressioni culturali e artistiche di uno stile, che in qualche modo ha rappresentato, o almeno ha tentato di farlo sul versante dell’arte, il compimento del progetto di unificazione nell’Italia post-unitaria. In questo quadro può inserirsi anche la rapida trasformazione che interessò molte città italiane, con ampliamenti urbanistici quanto mai indispensabili non solo per affrontare il forte incremento di popolazione generato dal richiamo verso i centri che offrivano migliori condizioni di vita ma anche dallo sviluppo industriale, che proprio in questi anni si andava a delineare come forza propulsiva per la crescita delle città».

 Il Presidente di Confguide, Paola Migliosi dichiara che

“In occasione di questa importante manifestazione saranno disponibili moltissime visite guidate in diverse città, anche in luoghi normalmente chiusi al pubblico. – dichiara Paola Migliosi, presidente Confguide – Un’occasione unica per riscoprire insieme alle guide turistiche dei veri e propri gioielli artistici. A questo proposito desidero ribadire l’importanza della nostra professione, in quanto solo una guida turistica abilitata possiede le competenze professionali per illustrare la storia e le qualità peculiari delle arti figurative, dell’architettura e delle arti applicate che caratterizzano lo stile Liberty”

Simone Fiderigo Franci, Presidente GTI e la vicepresidente Claudia Sonego:

“Come GTI-Guide Turistiche Italiane abbracciamo con piacere ogni iniziativa e rassegna volta a divulgare la conoscenza dell’arte. In questo anno in particolare, riteniamo che tutti gli operatori debbano mettersi in gioco dando un contributo fattivo, non solo di richieste ma di azione. Noi come guide, quindi professionisti, riteniamo sia fondamentale anche per combattere ogni forma di abusivismo che si annida laddove c’è cultura”.

PROGRAMMA

Simbolicamente e geograficamente nel cuore dell’Europa, in piena espansione urbanistica e industriale tra fine Ottocento e primi del Novecento, Milano, luogo della modernità per eccellenza, rappresentava un caso singolare di sintesi di innovazione, ricerca, sperimentalismo nel contesto della ricezione dei fatti artisitici europei, città nella quale le provocazioni nascevano a sfavore dei valori e delle convenzioni borghesi, lanciando la sfida di un totale rinnovamento nelle arti e nella vita quotidiana.

In questo contesto si inscrive quello che può essere considerato il primo edificio propriamente Liberty costruito in Italia: si tratta di Palazzo Castiglioni, su progetto del 1901 di Giuseppe Sommaruga. La sua imponenza si inquadra nella raffinatezza del contesto delle vie adiacenti, come corso Venezia. Decorazioni sculturee in cemento a tema floreale e composizioni in ferro battuto si intervallano con alcuni elementi classici, come la lunga teoria di putti che sovrasta le forme monumentali e imponenti della facciata. Un’archittettura che lasciò il segno in un contesto neoclassico e fece discutere, tra la nuova borghesia e la locale nobiltà, la soluzione che si rivelò agli occhi dei milanesi quando le impalcature vennero rimosse: due figure femminili, allegorie della pace e dell’industria, rappresentate come donne prosperose e seminude. Questa cosa scandalizzò i ben pensanti dell’epoca e il palazzo, sarcasticamente, fu ribattezzato “Cà di Ciapp” o palazzo delle natiche.

Sempre a Milano non mancherà di lasciarvi senza fiato l’architettura dell’Hotel Demidoff, in via Plinio all’angolo con via Aldrovandi, progettato dall’architetto Egidio Corti nel 1903, autore delle Case di affitto della Banca Popolare in via S. Paolo, delle Scuderie Bocconi al Rondò di Loreto, della Succursale di Napoli per la Ditta Bocconi, dello Stabilimento Tempini a Brescia. Un’architettura, quella del Demidoff Hotel, che fino a poco tempo fa era cromaticamente integrata nel contesto a tinte chiare del quartiere, e che adesso salta immediatamente all’occhio per il nuovo colore della facciata su Via Aldrovandi, un total black che ha foderato anche i fregi in stile Liberty. Saranno in tanti, dunque, i curiosi che avranno modo di notare la facciata nera dell’edificio, frutto di un dibattuto restyling recente, che confonde il valore della decorazione Liberty della facciata.

La foto della scalinata interna dell’hotel è stata scelta come immagine coordinata per questa terza edizione di Art Nouveau Week dedicata al tema del “Black and chic”.

A pochi chilometri da Milano e da Bergamo, la famiglia Crespi vi accoglierà ne “La città ideale del lavoro: il villaggio operaio di Crespi d’Adda”, per avvicinarvi alle dinamiche, come in un antico feudo, organizzative della vita e del lavoro di operai, impiegati e dirigenti all’ombra dell’iconica ciminiera del più importante cotonificio italiano del XIX secolo. Un microcosmo ideale – patrimonio UNESCO dal 1995 – che svela l’incanto del Liberty italiano nella pluralità delle sue espressioni, dall’eclettica monumentalità del Castello Crespi alla semplice funzionalità delle case operaie bifamiliari, visitando la chiesa, il cimitero, la scuola e gli eleganti villini dei dirigenti.

Per tutta la durata dell’evento, il Museo di Arte Povera e del Disco d’epoca di Sogliano al Rubicone (Palazzo Ripa-Marcosanti, Cesena) offrirà a gruppi di spettatori visite guidate gratuite previa prenotazione telefonica. Una vera e propria full immersion in un mondo di splendide carte stampate dalla metà del XIX secolo in poi quando, grazie alla cromolitografia, si poterono riprodurre grandi tirature di immagini colorate a basso prezzo: almanacchi, ricette, figurine, brochures, immagini religiose, pianeti della fortuna, calendarietti profumati dei barbieri, cartoline, ecc. Un museo imperdibile in cui è possibile ammirare l’evoluzione grafica del gusto in un arco di tempo lungo quasi due secoli.

I visitatori italiani, da nord a sud, che vorranno avvicinarsi dunque a questo imperdibile appuntamento dell’Art Nouveau Week, avranno la possibilità anche di lasciarsi conquistare dai notevoli esempi di arte industriale, come nel caso di Torino, con lo Stabilimento Fiat, fatto edificare su richiesta della Società Anonima Fabbrica Automobili (FIAT), interessante esempio di edilizia industriale a due piani, che adotta gli stilemi tipici dell’Art Nouveau. O anche con lo stabilimento delle Pastiglie Leone all’angolo tra corso R. Margherita e via Vicenza, edificio bombardato nel secondo conflitto mondiale ma che conserva ancora dettagli delle decorazioni in stile Liberty della palazzina padronale, preesistente all’insediamento dello stabilimento.

Una delle punte di diamante del Liberty italiano, sotto i riflettori della terza edizione del Festival dell’Art Nouveau Week, è il Grand Hotel di San Pellegrino Terme, dopo ben quarantadue anni dalla sua chiusura, viene completato il lotto principale dei lavori di ripristino, cui seguirà un intervento di sistemazione delle aree esterne. Inaugurato nel 1904, il Grand Hotel è una lucida espressione del Liberty italiano, che trionfa fra sfarzo e maestosità: tra gli altri, ha accolto dentro le sue mura grandi personaggi storici, dalla Regina Margherita di Savoia al Premio Nobel Salvatore Quasimodo. La sua fortuna non è durata che pochi decenni e nel 1979 l’Hotel chiude i battenti, abbandonato al degrado e messo in salvo solo recentemente.

A Bologna è possibile recarsi nella sede della Fabbri 1905 di via Emilia Ponente, che non può che essere associata al vaso di amarene di gusto liberty tra i più conosciuti al mondo, uno dei simboli più riconoscibili di una vicenda industriale che nasce a Portomaggiore, nel 1905, con l’allora distilleria fondata dal capostipite della casata, Gennaro Fabbri.

Nella pianura a nord della città di Bologna, la Società Aemilia Ars, fondata dal restauratore e letterato bolognese Alfonso Rubbiani nel 1898, rappresenta un’eccellenza della manifattura artistica e può sollecitare un interessante percorso dell’Art Nouveau Week: società cooperativa oggi, Aemilia Ars ha rinnovato le arti applicate con idee inizialmente analoghe a quelle dell’Arts and Crafts Movement di William Morris. Aemilia Ars vanta raffinati oggetti d’uso quotidiano come pizzi, mobilia, gioielli, tipografia. Le tracce dell’arte bolognese legata alla società sono custodite nel Palazzo Municipale di Budrio; a Bentivoglio, il Castello, villa quattrocentesca della Signoria dei Bentivoglio con affreschi rinascimentali, restaurata a fine Ottocento dall’architetto bolognese; il Palazzo Rosso, splendida residenza di campagna della fine dell’ottocento con pregevoli decorazioni ispirate alla natura tipiche del ‘liberty bolognese’. Una curiosità: a Bentivoglio ha sede l’Associazione “I Merletti di Antonilla Cantelli “che tramanda l’arte del merletto dell’Aemilia Ars.

Offre tra i più rilevanti esempi di arte funeraria in stile floreale dell’Aemilia Ars l’oratorio di San Marco o Cappella Zucchini a Baricella.

A Sala Bolognese, invece, la Pieve romanica di Santa Maria Annunziata e San Biagio si annuncia di grande interesse per gli interventi di restauro compiuti all’inizio del Novecento da un allievo della scuola dell’Aemilia Ars.

Il Festival Art Nouveau Week invita a scoprire uno dei più raffinati gioielli architettonici della regione Emilia Romagna. Risale al marzo 1911, su commissione del luogotenente Claudio San Donnino, il progetto di costruzione della Villa San Donnino a Modena, che diventerà successivamente un capolavoro dello stile Liberty.

Oggi meglio nota come Villa Lonardi, è considerata il più raffinato esempio di interpretazione del movimento artistico in Emilia Romagna, conservando all’interno arredi appositamente progettati e cimeli preziosi collezionati dalla famiglia nel corso degli anni. Gli affreschi interni e le decorazioni esterne furono i soli realizzati dal pittore centese Aroldo Bonzagni (1887-1918). Essi raffigurano suggestive allegorie “dannunziane” uniche nel loro stile, tanto da generare un’atmosfera magica in grado di rapire chiunque li osservi. Nel 1976 la villa venne scelta da Bernardo Bertolucci come set di una celebre scena di “Novecento”, capolavoro assoluto del cinema italiano.

A Reggio Emilia, sarà possibile visitare Villa Zironi, vero gioiello dell’architettura di stile eclettico-liberty. Si tratta del più bel villino signorile tra quanti furono costruiti negli anni Venti lungo i viali di circonvallazione.  Sempre a Reggio Emilia, sarà possibile visitare il Salone dei Banchetti, situato nell’ex Palazzo del Capitano, che custodisce nove grandi tele realizzate dal pittore Giuseppe Tirelli, sotto uno splendido soffitto a vetri in puro stile liberty.

A Bologna, la passeggiata liberty sarà guidata da uno storico dell’arte per scoprire e apprezzare alcuni dei più importanti scorci del Liberty cittadino. In giorni infrasettimanali si potranno ammirare le decorazioni di Achille Casanova nella Sala Verde di Palazzo d’Accursio.

A Piacenza, la visita comprenderà la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, alla scoperta dei segreti e delle avventure legati al dipinto a olio su tela di Klimt “Ritratto di Signora”, acquistato dal collezionista Giuseppe Ricci Oddi nel 1925.

A Faenza tappa d’obbligo è quella della storica Bottega d’Arte ceramica Gatti, caratterizzata, fin dagli esordi della sua attività, per un’assidua ricerca di tecniche e di linguaggi innovativi e una produzione ricchissima di opere uniche. Ceramista e scultore, Riccardo Gatti si distinse nel panorama artistico faentino sin dal 1908, conseguendo importanti riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, inventando tecniche complesse e dai risultati eccezionali.

Spostandoci più a sud, ad Ascoli Piceno, il Festival Art Nouveau Week racconta uno degli esempi di architettura Liberty più raffinati del centro Italia, con il Ca­ffè Meletti, inaugurato nel 1907, in un edificio porticato con un florilegio di aff­reschi interni, tavolini, sedie in stile viennese, fine arredamento liberty, a raccontare un secolo di cultura, costume ed economia del territorio, che il Caff­è ha sempre vissuto da sovrano protagonista. Nelle sue sale si riuniva l’anima politica della città, accogliendo anche ospiti illustri come Hemingway, Sartre, De Beauvoir, Piovene, Licini, Guttuso, Zandonai, re Vittorio Emanuele III. Il Caff­è ha ospitato inoltre set cinematografici: nel 1960 vi furono girate, da Francesco Maselli, con Claudia Cardinale e Tomas Milian alcune scene del film “I Delfini” e nel 1971, Pietro Germi vi ambientò delle riprese di “Alfredo Alfredo”, con Dustin Ho­man e Stefania Sandrelli. Nel 1981 il Meletti è dichiarato dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali “locale di interesse storico e artistico”.

Il Festival Art Nouveau Week a Pesaro, invece, raccomanda la visita irrinunciabile alla storica manifattura Ceramiche Artistiche Molaroni, dal 1880 produttrice di maioliche d’arredamento interamente realizzate a mano, oggi ancora riconoscibile nella sede storica. L’eleganza delle forme e la raffinatezza dei decori esclusivi sono rimaste intatte durante tutta la storia ultra centenaria dell’azienda che ne fanno una delle più antiche del panorama internazionale.

A Roma, un luogo nevralgico nel panorama dell’architettura Liberty è palazzo Montecitorio, sede del Parlamento italiano e della Camera dei deputati (1893), di cui colpisce la grande vetrata decorata che sovrasta l’aula e illumina l’ambiente circostante, opera del palermitano Ernesto Basile, attivissimo in Sicilia e di cui celebre è anche la splendida Villa Florio (1988-1903), gioiello del Liberty situata proprio a Palermo.

Ma nella capitale ad avere un certo risalto è il celebre quartiere Coppedè, da Gino (Luigi) Coppedè, architetto che lo progettò. Di maturo eclettismo, questi edifici amalgamano un medievalismo strutturale tipico della Toscana con elementi decorativi che si rifanno alla cultura figurativa orientale, nonché a dettami rinascimentali e al folklore mitteleuropeo, che rende il tutto sontuosissimo e originalissimo. Tra gli edifici più interessanti è da annoverare certamente Palazzo del ragno, finemente decorato e composto da un ingresso spettacolare. È abbellito sulla facciata da una splendida loggetta in stile rinascimentale.

Sempre a Roma, di grande ricercatezza ed eclettismo è il Villino delle fate, in cui sono riconoscibili i richiami orientaleggianti, goticheggianti e rinascimentali nella presenza delle quadrifore, delle trifore, delle bifore e nei decori, a tratti sontuosi, delle varie facciate.

O anche la Casina delle civette di Villa Torlonia, così denominata per la presenza di questo animale su di una delle vetrate esterne e per la ricorrenza di questa figura in altre parti dell’edificio, arredamento compreso, per volere del principe che la fece riedificare, Giovanni Torlonia jr, appassionato di esoterismo e che la abitò fino al 1938.

Impossibile lasciare questo rapido excursus sull’Art Nouveau in architettura, non richiamando alla attenzione le strade dei quartieri murattiano e, specialmente, umbertino di Bari, in Puglia, che offre diversi e notevoli edifici dell’Otto e primo Novecento, come il noto Teatro Petruzzelli, dalla splendida facciata rossa ravvivata da dettagli bianchi e dall’ampia cupola centrale, e il Teatro Margherita dalle due caratteristiche torri laterali all’ingresso, famoso anche per essere stato costruito sull’acqua. Nel cuore della città, in Via Sparano, è esemplare anche il monumentale palazzo Mincuzzi, progettato dall’architetto Aldo Forcignanò e dall’ingegner Gaetano Palmiotto e inaugurato nell’ottobre del 1928, un esempio di Liberty raffinatissimo ed estremamente elegante nella sua articolata decorazione delle facciate.

Sempre in Puglia, brilla di luce il Salento e Lecce, fra Liberty e Barocco, terra ricca di un prezioso tesoro ricoperto di dimore aristocratiche di secolare fondazione, chiese e cattedrali legate alla storia del romanico, del barocco e alle espressioni artistiche della pietra leccese. Ma il territorio è anche manifestazione di apprezzabili palazzi e ville di fine Ottocento e primi Novecento, che si velano nelle vie del centro storico di Lecce, per essere catturati dal fascino di simboli suggestivi che foderano le dimore di origine cinquecentesca, come nel caso del monumentale Palazzo Tamborino Cezzi, il cui elegante eclettismo alla moda Liberty e i ricordi moreschi e orientaleggianti, sempre vivi in Terra d’Otranto, lasciano il visitatore avvolto dalla magia di una terra unica.

Il Festival Art Nouveau Week è occasione straordinaria per avvicinarsi anche alla storia e alla proposta, tutta italiana, dello stile Liberty da parte dei progettisti architettonici dei cimiteri monumentali, scrigni unici di opere d’arte ma anche luogo altamente simbolico, che raccoglie le spoglie mortali di uomini e donne illustri, vera gloria della nostra Italia. I cimiteri monumentali d’Italia, da Torino a Staglieno vicino Genova, dal Verano a Roma al Monumentale di Milano, alla Certosa di Bologna, al Cimitero Civico di Bergamo, Brescia, Alessandria e Cremona, fino a Trieste, Verona, al Cimitero Monumentale delle Porte Sante a Firenze, Bari e tanti altri saranno valorizzati grazie al contributo rigoroso del curatore Andrea Speziali, che evidenzierà le architetture, sculture e pitture d’arte funebre più insigni rivelatrici dei caratteri stilistici più autentici del Liberty italiano.

Non mancano i teatri, come quello di Treviglio, un edificio del 1905, che da Salone delle associazioni cattoliche, durante le guerre mondiali fungerà da ospedale, quindi sede di una piccola fabbrica, e dal 1948 sala teatrale. È il Teatro dei Filodrammatici, tutto da scoprire, aperto per ogni visitatore nella settimana dedicata all’Art Nouveau.

Una particolare attenzione nel panorama degli eventi programmati per il Festival Art Nouveau Week merita l’opera “Ritratto di signora” di Gustav Klimt che, dopo 23 anni dal furto, torna nella sua sede originaria, la Galleria Ricci Oddi di Piacenza. Trafugata nel 1997, ritrovata nel 2019, viene autenticata a gennaio 2020. Il dipinto sarà al centro del “Progetto Klimt”, che si svolgerà fino al 2022 con il supporto della Fondazione Klimt. E questa sarà anche l’occasione per visitare i luoghi più autentici della Piacenza Liberty, come il Teatro della Filodrammatica, l’Albergo San Marco e altri edifici che hanno rappresentato la Belle Époque in città.

Per alcune visite viene proposta la modalità virtuale, grazie alla quale sarà possibile, ad esempio, ammirare l’architettura torinese o conoscere la collezione Sforzesca di arti applicate dai propri dispositivi, grazie alla partnership tra Italia Liberty e Google Arts & Culture.

Questa edizione di Art Nouveau Week si propone di lanciare un segnale in direzione della ripartenza culturale dopo l’emergenza. Il fitto calendario di appuntamenti, gestiti anche da remoto attraverso le piattaforme FB, IG e Zoom, vuole restituire al pubblico il piacere di godere dell’arte e della cultura, potendo scegliere liberamente tra numerose alternative. Il curatore della manifestazione sottolinea come il graduale ritorno alla normalità segni anche la riattivazione dei grandi appuntamenti culturali annuali, tra i quali Art Nouveau Week vuole assumere un posto stabile, grazie alla qualità delle proposte e alla entusiastica partecipazione del pubblico.

 

» PROGRAMMA con eventi giornalieri

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COMITATO DI STUDIO

Daniela Brignone, Rosilla Gambini, Maurizio Lorenzo, Edoardo Tamagnone, Maria Elena Toto, Ettore Sessa, Rita Spagnuolo, Andrea Speziali.