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Matteo Berrettini: «Rientrerò presto in campo. Sto bene, mi sto concentrando sulla carriera»

(Matteo Berrettini. foto di Gabriele Seghizzi )

«Sono stati mesi complicati. Non riuscivo più a sentirmi un giocatore», così esordisci Matteo Berrettini in conferenza stampa sulla piattaforma Zoom, collegato da Montecarlo dove si sta allenando. «Un saluto e un ringraziamento a tutti, avevo promesso una chiacchierata tutti insieme, per raccontarvi quello che sto facendo, volevo ringraziarvi e dirvi che il rientro in campo sarà a breve», puntualizza Berrettini. Una chiacchierata quindi, in cui il tennista romano ha raccontato del momento difficile vissuto; del ritorno in campo; di Sinner e della Coppa Davis. Inevitabilmente, non è mancata una domanda sulla sua vita privata e sulla rottura confermata con Melissa Satta confermata da Matteo Berrettini in conferenza stampa.

(Fotogramma della conferenza via zoom seguita da Rosy Merola)

Con il suo ritrovato sorriso, il tennista ha ribadito quanto sia, per lui, essenziale ritornare a giocare dopo lo stop del 2023. Tuttavia per fare ciò, doveva prima avere la piena consapevolezza e sicurezza del suo stato fisico.

Entrando nel merito delle domande, si è partiti subito sulle cause che hanno portato al suo fermo, se fossero solo problemi di natura fisica, oppure dovuti anche al suo tato mentale. A tal riguardo, Berrettini ha risposto: «Sicuramente è sempre partito tutto dal corpo, non sentendomi bene fisicamente, poi quello che è successo è che nella mia carriera mi sono sempre aiutato con la testa. Quello che è successo è che mi sono sentito stanco di superare questi problemi fisici, è come se avessi esaurito quel serbatoio di energia, e quindi mi sono trovato in una fase di stallo in cui non sapevo a cosa aggrapparmi. Però è partito dal problema fisico, non mentale, però le cose vanno di pari passo. Ma adesso sentendomi meglio con la testa adesso riesco a fare una preparazione migliore. Credo sia importante prendersi cura di queste cose qui. Lavoro con un mental coach da quando ho 17 anni, è una parte fondamentale del mio percorso».

Immediatamente dopo è arrivata la domanda su Melissa Satta. «Sapevo che la domanda sarebbe venuta fuori – replica sorridendo Berettini -. Confermo: io e Melissa non stiamo più insieme. Ma la ringrazio per questo anno passato insieme. È stato un periodo bellissimo. Non aggiungerò più altro, perché non mi piace soffermarmi sulla mia vita privata».

Così, si è tornati a parlare del suo momento difficile, di chi gli è stato vicino. In merito a ciò, il tennista ha sottolineato che significativo è stato il sostegno dei tifosi:«L’ultimo video che mi è uscito in maniera naturale è un ringraziamento per l’affetto. Sentire tutto quell’affetto dei familiari, degli amici, mi ha aiutato tantissimo in questa fase». Poi Berettini, ha indicato quale momento più bello in questi mesi, la settimana di Wimbledon dell’anno scorso: «È stata speciale perché sono arrivato lì senza allenamento e mi ha ricordato quanti sacrifici ho fatto e quanti ne sto facendo per tornare. L’affetto dei tifosi, dimostrato anche nella Coppa Davis in cui non ho giocato».

Tra gli aspetti evidenziati in conferenza stampa, anche il cambio di allenatore da Vincenzo Santopadre – che ha ringraziato per tutto – a Francisco Roig. Il tennista ha spiegato di aver bisogno di stimoli diversi; di ripartire dalle basi. Questo ha inciso sulla sua stagione agonistica. Rispetto alla sua decisone di non giocare in Australia all’inizio 2024: «È stato il momento più difficile. C’era stato il piede, c’era stato quello di là, allora abbiamo preferito fermarci per non trovandomi fermo per 3-4 mesi e mettere a repentaglio il mio rientro. Era un po’ un cane che si mordeva la coda, così abbiamo deciso di fermarci e di riprendere al momento opportuno».

Berrettini, allo stesso tempo, aggiunge: «Rifarei tutto uguale perché se guardo indietro nella mia carriera sorrido, se guardo indietro per me è tutto una vittoria, poi è ovvio che si può pensare che si può fare sempre meglio, però con i sé e con i ma faccio fatica, nella mia vita ho vissuto tante situazioni in cui mi sono sentito fiero di quello che ho fatto».

Riguardo al suo rientro in campo, l’aspetto della conferenza stampa più atteso dai presenti, Berrettini ha risposto smentendo i rumors degli ultimi giorni riguardo a un suo possibile ritorno in campo a Indian Wells. «In questo momento il ranking mi interessa meno. Mi interessa tornare a giocare partite con giocatori di livello. Non giocherò a Indian Wells, l’idea è tornare a Phoenix e Miami. Andiamo giorno per giorno, settimana per settimana, mi sento sempre meglio. Poi tutta la stagione sulla terra».

Immancabile una domanda sul suo rapporto con Jannik Sinner, dopo la vittoria agli Australian Open e alla classifica ATP aggiornata (terzo posto): «Si vedeva che il ragazzo era speciale. Da una parte mi sorprende dall’altra no. Sta facendo cose pazzesche, siamo in contatto, ci sentiamo spesso, mi sta aiutando molto, anche la Coppa Davis ha fatto effetto molla. In questa fase del tennis italiano, ci stimoliamo a vicenda, vedere un italiano che si allena con me e che gioca con me e che sta lassù, fa venire voglia anche a me di stare lassù (riferimento alla classifica, ndr)».

Infine, alla domanda concernente ciò che vorrebbe prendere da Sinner: «A Jannik ruberei la risposta. Quando l’ho visto giocare a Malaga dal vivo era una cosa impressionante», ha concluso Matteo Berrettini.

Rosy Merola

 

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.