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Napoli, Fino a Capodanno, il GIGLIO incanta al teatro Bellini

p.p. GIGLIO

 

NAPOLI, 26 DICEMBRE 2015 – Cantautore itinerante. Viaggiatore nei sentimenti. GIGLIO è l’alias creativo – quasi omonimo – di Raffaele Giglio, talentuoso e tumultuoso artista napoletano che debutta da solista con il singolo “Figli’ ‘e Dio”. Una canzone-affresco ispirata dai suoi incontri nei Quartieri Spagnoli, dai quali sgorga un personaggio che l’antologia della città del golfo mediterraneo da sempre difende, accoglie e mai maltratta: il femminiello.

La storia ritmica di questa speciale persona senza nome e dalla profonda identità aprirà di fatto la nuova edizione di “Dignità autonome di prostituzione”, avventuroso format ideato e diretto dal regista Luciano Melchionna – con Betta Cianchini – in replica al teatro Bellini dal 25 al 29 dicembre, con un extra la notte di Capodanno. E, di sera in sera, Giglio – in duo con Gomez al contrabbasso – sarà pure affiancato da alcuni complici musicisti: Roberto Colella e Vincenzo Capasso (La Maschera), Dolores Melodia, Fabiana Martone, Claudio Gnut, Ars Nova.

GIGLIO eseguirà – a inizio spettacolo, a mo’ di ouverture – proprio la canzone “Figli’ ‘e Dio”, <beguine napoletana perfetta come colonna sonora di un ambiente profumato di vaniglia, ragù e rose>, racconta il musicista, già leader della band Gentlemen’s Agreement. <Il tema mi è molto caro – aggiunge GIGLIO – poiché un po’ grazie al romanzo “La pelle” di Curzio Malaparte un po’ grazie alla mia vita vissuta nei Quartieri Spagnoli sono riuscito a vedere una certa tolleranza e benevolenza nei confronti dei femminielli. Tra quei vicoli in salita e in discesa. E questo è davvero un modo di vivere tipicamente napoletano: sempre in anticipo sui tempi, nello stare dentro le contraddizioni quotidiane. Personalmente, ho scelto di raccontare la vita del femminiello in seguito alle tante conversazioni con la Tarantina, con la quale ho una relazione intensa. Non da cliente ma da estimatore della sua esistenza>.

Per le nuove “Dignità autonome di prostituzione”, però, GIGLIO sarà protagonista pure di due frammenti extra – per entrambe le prestazioni, vere e proprie “pillole di piacere”, verrà naturalmente ricompensato dai focosi clienti/spettatori con alcuni dollarini – che completano la sua performance solista. Si tratta di un paio di monologhi da lui scritti e recitati in una stanzetta che alludono a due canzoni che saranno incluse nel suo imminente album solista, “GIGLIO”: s’intitolano “Bammeniello” e “Fronna s’è perduta”. Inoltre, nel finale di “Dignità” sulla zattera a centro platea, ancora Giglio suonerà tre canzoni: la dolente “Amarcord” (Nino Rota) con il fischio e la chitarra; “Per un pugno di dollari” (Ennio Morricone) idem, e “Cu ti lu dissi” (Rosa Balistreri).

“Figli ‘e Dio”

‘Na maglia nguoll’

duje zucculille ‘o pede

‘e capille luong’

‘stu cuorp’ m’ha tradito

‘stu cuorp’ ‘nfame

Io femmena m’ sento

pure pa’ gente

‘na attrice ddo teatro

che’ cosce afor’

‘na femmena ‘mportante

tutta elegante

‘dda casa m’hanno cacciato

m’hanno mannato

e ammoreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

E crer’ a Dio

m’astregno a Dio

è roca sta voce

S’io prev’ a te

A malevera s’addà straccià?

Pure I’ so’ figlio ‘e Dio

‘a gente ‘uarda

Sape tutt’cos’

nun’ acala ‘a capa

e quanta tenerezza

p’a voce mia

I’ so nu’ femminiello

e grazie a Dio

Io teng’ na fatica

no comm’ all’ate

m’ajzo int’a matina

m’aggio spusato

ppe’ finta

o pe’ tramente

arap’ ll’uocchie

ammor è

E crer’ a Dio

m’astregno a Dio

è doce sta voce

S’io prev’ a te

‘A malevera s’addà straccià?

Pure i’ so’ figlio ‘e Dio

.biografia.

GIGLIO è nato a Napoli in una famiglia di musicisti.

Sua madre è una cantante, ed ha sfiorato i cori del primo album di Pino Daniele, “Terra mia”. Suo padre è un polistrumentista (basso, chitarra e pianoforte).

La musica ha sempre fatto parte della vita del giovane cantautore napoletano.

<Vabbuò Pino Daniele e la sua crew stavano sempre a casa mia>, rivela Giglio.

Quando aveva appena 10 anni, Giglio aveva già conosciuto e approfondito tanta della musica di Caetano Veloso, così come quella dei Beatles. E, via via, quella dei Pink Floyd, di Lucio Dalla e Lucio Battisti.

Già leader della band Gentlemen’s Agreement, con cui ha pubblicato 4 album:

Let Me Be A Child” (Materia Principale Records)

Carcarà” (Materia Principale Records)

Da…da…da quando ci sei tu”, EP (Suoni Visioni Records)

Apocalypse Town” (Subcava Sonora, Sfera Cubica)

Costantemente in tour – con esibizioni frequenti in Francia, Olanda, Belgio – ha suonato in centinaia di festival, di nicchia e non. Aprendo persino un live di Prince a Budapest. Fino alla ri-scoperta di Roberto Murolo e delle strofe scritte da Libero Bovio. E alla lettura del romanzo “Malacqua” di Nicola Pugliese.