#SaturdayinArtArt&FinanceBeni rifugio

Art&Finance: Paolo Amico e la sua arte con le penne biro colorate

 

Per la rubrica #SaturdayinArt, oggi proponiamo alcune opere del giovane artista siciliano Paolo Amico. Nato a San Cataldo (CL) nel 1987, Amico realizza le sue opere su fogli di carta, prima a matita, per poi proseguire con penne biro colorate (penne tipo Bic). Nascono, in questo modo, opere dal sapore pop-fiabesco.


Titolo: Profano (pezzo unico/single piece)
Autore: Paolo Amico
Anno: 2016
Tecnica: Penne a sfera colorate su carta
Misura: 30 × 40 cm

 

 

 

Titolo: WOW #4  (pezzo unico/single piece)
Autore: Paolo Amico
Anno: 2019
Tecnica: Penne a sfera colorate su carta
Misura: 30 x 21 cm
               11.81 x 8 in
Prezzo: 1.400,00 €

Titolo: 12:51 (pezzo unico/single piece)
Autore: Paolo Amico
Anno: 2018
Tecnica: Penne a sfera colorate su carta
Misura: 46 x 80 cm
  18.11 x 32 in
Prezzo: 5.200,00 €

 

Titolo: Sesso (pezzo unico/single piece)
Autore: Paolo Amico
Anno: 2016
Artwork: Penne a sfera colorate su carta
Misura: 94 x 44 cm
              37.01 x 17 in
Prezzo: 4.700,00 €

 

Titolo: Babel (pezzo unico/single piece)
Autore: Paolo Amico
Anno: 2016
Tecnica: Penne a sfera colorate su carta
Misura: 130 x 90 cm

 

Rosy Merola

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.