Voci dal Territorio

Caserta, domenica Sgarbi e Ripa di Meana a Mignano Monte Lungo per ‘Operazione Paesaggio’

invito Wilderness_lr (1)

CASERTA, 05 NOVEMBRE 2015 – L’8 novembre 2015 presso il palazzo comunale di Mignano Monte Lungo (Ce) in piazza Don Pezzoli n.5, alle ore 9, si terrà una manifestazione dal titolo “rewilding Monte Cesima: dall’eolico al paesaggio. La prima area wilderness europea”.

All’iniziativa parteciperanno, oltre a esponenti istituzionali e dell’Associazione italiana Wilderness, gli ospiti d’onore Vittorio Sgarbi, storico dell’arte e presidente onorario di AIW e Carlo Ripa di Meana, ex ministro dell’Ambiente, presidente della sezione romana di Italia Nostra e già presidente onorario di AIW.

Con una cordata di associazioni contrarie all’eolico, dopo essersi munita di apposita autorizzazione da parte del Comune di Mignano Monte Lungo (Caserta), l’Associazione Italiana per la Wilderness ha provveduto allo smantellamento degli anemometri che da anni erano rimasti abbandonati ed obsoleti sulla montagna che domina il paese: il Monte Cesima (o Montagna Grande). Un’iniziativa che si abbina alla presentazione al pubblico dell’Area Wilderness che la stessa associazione ha caldeggiato ed ottenuto dallo stesso Comune, con lo scopo di salvaguardare territori, ambienti naturali e paesaggi rimasti integri e selvaggi.

L’Area Wilderness, inizialmente designata nel 1990 ma poi abrogata nel 2003 nel tentativo di realizzarvi dei progetti eolici, è divenuta un emblema non solo per l’AIW in quanto prima Area Wilderness di designazione comunale in Italia ed in Europa, ma anche per Mignano Monte Lungo in quanto primo Comune italiano ed europeo che, dopo vari cambi di amministrazione, la primavera scorsa ha infine deciso di tutelare nuovamente tutta la montagna designandola ancora quale Area Wilderness, con il formale impegno di non consentirvi più alcuna opera urbanistica (caseggiati, strade, centrali eoliche, ecc.), pur assicurando ai cittadini ogni forma di utilizzo delle risorse naturali rinnovabili.

Su questa montagna nei primi anni 2000 si voleva realizzare un grande impianto eolico composto da ben 29 aerogeneratori con conseguente apertura di un reticolo di strade ex novo per poterli installare. Ciò scatenò l’opposizione sia dell’AIW sia del Comitato per il Paesaggio e di altre forze ambientaliste, tutte unite nel fare opposizione al progetto, che fu poi bocciato dalla Regione Campania (anche in quanto le direttive UE ne sconsigliavano la realizzazione essendo il Monte Cesima anche un Sito di Interesse Comunitario). Il progetto fu però ripresentato qualche anno più tardi, ma fu nuovamente bocciato.

A causa di ciò, sulla montagna rimasero e sono rimasti fino a ieri, ormai obsoleti, ben 3 grandi anemometri alti 40 metri, retti da tiranti in corda d’acciaio, ancorati a piastre metalliche su basi di calcestruzzo.