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Italia, sempre meno Paese di “santi, poeti e navigatori”…

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Italia, sempre meno Paese di “santi, poeti e navigatori”, ma sempre più dei luoghi comuni e delle eccezioni.

Dove, l'”eccezione” è essere assunti per merito, mentre troppo spesso la “regola” è esserlo per “grazia ricevuta”.

Dove, l'”eccezione” è “giocare pulito”, mentre la regola diventa “Calciopoli”.

Dove, avere un inestimato patrimonio artistico-storico-paesaggistico-culturale, diventa una “eccezione”, mentre la “regola” consiste nel farlo perire. Tanto: “la cultura non dà da mangiare…”

Dove, l'”eccezione” sono i privilegi delle varie caste, mentre la “regola” sono le lacrime e sangue dei soliti noti.

Dove, l’eccezione è un Parlamento che si esprime contro l’arresto di questo o di quell’altro parlamentare , mentre la “regola” è lasciare da soli i magistrati che lottano contro tutte le cosche malavitose, condannandoli… come è successo con Falcone e Borsellino.

Dove basta il pusillanime “eccezione” Schettino, per far apparire la “regola” De Falco, nell’ottimale ottemperamento delle suo ruolo, un eroe.

Dove, ahimè, oggi fa diventare “regola” speculare sul relitto della Concordia – spettacolarizzando e affittando i balconi della “Città Vecchia”, portando sulla cattedra Schettino e pubblicandogli, addirittura, un libro -,  mentre l'”eccezione” diventa la dicitura con cui Foscolo introduce  “I Sepolcri”: «Siano rispettati i diritti dei Mani» (massima di Cicerone). Siano rispettati le anime dei defunti. Almeno, sia concesso loro, un dignitoso silenzio.

Tuttavia, la “regola” delle persone oneste, non ci sta più ad essere relegata nel ruolo “secondario” d’eccezione di questo meccanismo perverso di scarsa, benché auspicabile, indignazione.

Rosy Merola – SinergicaMentis

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.