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Sanremo 2022, Rettore e Ditonellapiaga: provocazione e ironia sono gli elementi base della loro “Chimica”

Ditonellapiaga e Rettore ph. Chiara Mirelli

 

Provocazione e ironia: sono questi gli elementi base di “Chimica”, la canzone di Donatella Rettore e Ditonellapiaga (nome d’arte di Margherita Carducci) in gara al Festival di Sanremo 2022.

«Vi dovete aspettare lo spettacolo. Una botta di allegria, di energia. Noi, in fondo, siamo le più spudorate del Festival di Sanremo». Vulcanica, sorridente e senza filtri, Donatella Rettore comincia così la videoconferenza stampa (via zoom) insieme a Margherita/Ditonellapiaga. “Una coppia veramente scoppiettante”, che evidenzia – già da loro scambio di battute – una particolare sintonia. “Questione di chimica”, giusto per riallacciarci al testo della canzone in gara alla 72esima edizione del Festival di Sanremo.

«Il brano è nato questa estate da una sessione in studio con due autori. È nato da questo arpeggiatore che subito mi ha suggerito un panorama e un immaginario che mi ha portata istintivamente ad una artista che è qui accanto a me – sottolinea Margherita Carducci mentre guarda Donatella Rettore che scoppia a ridere –, la quale mi ha ispirata in molte mie creazioni. “Chimica”, quindi, nasce da questo collegamento con la musica di Donatella, soprattutto dal suo piglio nello scrivere: provocante e provocatorio, comunque molto ironico e simpatico. Mi sono rifatta a delle sonorità un po’ vintage».

Atmosfere Disco, quindi, riprese anche dalla copertina dalla grafica un po’ in stile anni ‘70/’80, che fanno di “Chimica” un pezzo scatenato e irriverente. Scritto da Margherita Carducci, in arte Ditonellapiaga, e Donatella Rettore. Le musiche sono state composte dalla stessa Ditonellapiaga, Benjamin Ventura, Alessandro Casagni, Valerio Smordoni e Edoardo Castroni. La produzione di Chimica porta la firma del duo di producer romani bbprod.

A dirigere l’Orchestra al Teatro Ariston sarà il Maestro Fabio Gurian, «un Maestro che sa fare suonare tutta l’orchestra e la sa far suonare “rock”», puntualizza Rettore aggiungendo: «L’orchestra è bravissima, ma un plauso va al coro che è decimato, perché erano in sei e sono rimasti in tre, essendo quest’ultimi risultati positivi al Covid. Stiamo aspettando che si negativizzino tutti, visto che il coro è molto importante in entrambi i brani (“Chimica” e la cover) che presentiamo».

Pur non potendo svelare la cover che presenteranno sul palco dell’Ariston, il duo ha specificato che la canzone scelta potrebbe essere considerata un po’ l’antenata di “Chimica”, è irriverente «come Dada», aggiunge Margherita. Rettore racconta che, tra le cover che aveva pensato, c’era anche “Musica ribelle” di Finardi: «È una canzone che mi stimola tantissimo e penso che inserirò nel mio cd. “Con le facce da bambini e i loro cuori infranti” – Rettore cita una frase del testo di Finardi –, basta cuori infranti! Il cuore deve continuare a battere, a pulsare, ad avere energia. Perché il cuore è un muscolo e noi dobbiamo avere i muscoli bollenti.

Poi ci si è soffermati sulla seguente frase del testo della canzone in gara che già ha fatto discutere: «E non c’è anticipo o ritardo, e se rimango vengo ripetutamente/ E non m’importa del pudore, delle suore me ne sbatto totalmente/ E non mi fare la morale che alla fine se Dio vuole è solamente/ una questione di chimica».

La cantante di Castelfranco Veneto fa un tuffo nel suo passato raccontando di essere andata a scuola dalle suore: «Il testo della canzone vuol essere un gioco, io sono andata a scuola dalle suore alle elementari e anche alle medie, prima dalle canossiane e poi dalle dorotee, fortunatamente poi alle superiori i miei mi mandarono alla scuola inglese. Le suore mi hanno educato a suon di calci in c… e di ceffoni, e qualche morbida carezza e consolazioni. Mi hanno insegnato tante cose, tipo il galateo e come apparecchiare la tavola. Tutte cose che ho completamente dimenticato. Ci sono state tante suore. Una sola, suor Esterina, ha avuto un ruolo molto positivo, mi riempiva di consigli, il suo ricordo mi ha accompagnato nella vita. La curia non me l’ha voluta fare incontrare. Una volta volevo portarla in tv con me ma la curia non glielo permise, proprio negli anni in cui in tv imperversava ogni giorno una suora tifosa della Lazio».

Un punto su cui si è insistito molto durante la conferenza stampa è stato il ritorno di Rettore al Festival di Sanremo dopo 28 anni dalla sua ultima partecipazione (nel 1994, in gara con il brano “Di notte Specialmente” e con cui si piazzò al decimo posto) e con la sola parentesi da ospite dello scorso anno. A tal riguardo, la cantante veneta spiega: «Ho debuttato a Sanremo quando andavo ancora al liceo. Sono arrivata penultima, così sono tornata a studiare. Poi ho avuto successo all’estero e non ho più pensato a Sanremo. In Italia c’erano tante altre cose: Festivalbar, Saint Vincent, Fantastico C’erano tantissime trasmissioni in cui farsi conoscere. In più e c’era il boom delle tv libere. A tenermi lontano da Sanremo sono stati i miei successi nati altrove. I miei maggiori successi non sono nati al festival ma altrove, con la promozione in tv, con i concerti, grazie ai video. Quest’anno mi ha convinto Enrico Ruggeri che ha scritto un brano per il mio nuovo album, che uscirà a primavera, mi ha spinto ad andare per la promozione, una settimana al Festival vale come sei mesi altrove».

Sotteso al brano c’è anche un pensiero rivolto ai ragazzi: «Ai giovani, che hanno perso due anni fondamentali della loro giovinezza: in qualche modo glieli vogliamo idealmente ridare, non sappiamo se una canzone a Sanremo può bastare. Ma ci vuole un guizzo, un po’ di leggerezza e questo brano rappresenta proprio questa esigenza, la voglia di vivere, di aprirsi, di poter finalmente tornare a respirare, a toglierci le mascherine. Ai no vax diciamo: siate comprensivi, dobbiamo andare avanti. Viviamo in una società, non possiamo continuare a vivere nei bunker. Non fate queste rischiose adunate nelle piazze, il mio è invito alla vaccinazione».

Il testo provocatorio e molto ironico di “Chimica” fa sorgere un’altra domanda, ovvero se il pubblico – rispetto al passato – è cambiato o se ancora le donne fanno fatica quando usano tale tipo linguaggio: «Avete messo il dito nella piaga. Dopo 40 anni, siamo sempre in difficoltà. Le donne non si devono permettere più di tanto di dire certe cose. Però bisogna andare avanti, provarci, prendere le critiche, ma cercare di buttare giù il muro di gomma: vogliamo la parità di genere e il riconoscimento dei diritti per tutti», conclude Donatella Rettore.

 

 

Bio Ditonellapiaga

Margherita Carducci, in arte Ditonellapiaga, classe 1997, romana.

Ditonellapiaga è un’artista dalla personalità fluida con l’urgenza di raccontare le mille sfaccettature della propria identità, spesso solare e piena di entusiasmo, a volte nevrotica, a tratti malinconica. Ironica e istrionica, Margherita non smette mai di interrogarsi su cosa significhi essere una ragazza nel secondo decennio del XXI secoloNuova icona urban, Ditonellapiaga, incarna le infinite articolazioni del complesso animo femminile, senza ridurre la femminilità a un’immagine univoca.

Da piccola, le pop star americane. Da adulta, protagonista indiscussa del circuito dei club romani dediti alle jam session, dove scopre soul, nu soul e jazz. Grazie all’incontro con il duo di producer romani bbrod, nel 2019, mette a fuoco il suo straordinario eclettismo e la sua incredibile versatilità, sia come autrice che come cantante, e oggi spazia con naturalezza da sonorità elettroniche più crude e acide a quelle più morbide e armoniche di un pop dal respiro internazionale.

Nel settembre 2019 pubblica il suo primo singolo Parli.

Ottobre 2020 segna l’esordio con Dischi Belli/BMG Italy con Per un’ora d’amore, cover dell’iconico brano dei Matia Bazar suonata sotto le luci strobo di un club (di recente inserita nella colonna sonora del film Anni da cane, disponibile su Prime Video). A dicembre 2020 è uscito il suo primo singolo di questo nuovo corso, Morphina, che affronta il tema del piacere in modo esplicito ma con stile, eleganza e soprattutto ritmo travolgente. A febbraio 2021 è uscito Spreco di Potenziale un brano intimo, dal refrain difficile da dimenticare che canta la fine di un amore incompiuto e avvicina Ditonellapiaga ai territori dell’indie pop. Le sue sonorità urban, inoltre, accompagnano le scene relative alla realizzazione delle due opere dello street artist di fama internazionale Tvboy in Note di viaggio. Il film, il documentario che racconta le canzoni di Francesco Guccini.

Il 23 aprile è uscito Morsi, il suo primo EP che raccoglie i due singoli di anticipazione, tre tracce nuove di zecca e un remix di Populous. A quasi tre mesi di distanza è uscito l’EP Morsi Remix con l’intervento di alcuni dei più sofisticati ed eleganti interpreti della nuova scena elettronica: Bawrut, Whitemary, Foresta e Lorenzo BTW, oltre allo stesso Populous. Nel frattempo, ha firmato per Magellano Concerti e ha trascorso l’estate in tour lungo l’intera Penisola.

Nell’autunno 2021 Ditonellapiaga è entrata, come seconda artista femminile italiana, in Breakthrough di Amazon Music, il programma del colosso di Seattle che promuove sul piano internazionale gli artisti più interessanti della nuova scena musicale. É inoltre la prima artista del 2022 selezionata da Apple Music Up Next, programma che valorizza e promuove a livello internazionale le nuove promesse e che in passato ha scelto ariste del calibro di Billie Eilish.

Il 24 novembre è uscito il singolo Non ti perdo mai scritto con Fulminacci, che anticipa il nuovo disco Camouflage, in uscita il 14 gennaio 2022.

In coppia con Donatella Rettore, Ditonellapiaga sarà in gara alla 72° edizione del Festival di Sanremo con il brano Chimica.

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.