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“Tutti Fuori”: Il primo album dei Rete Co’mar

Copertina

NAPOLI, 19 FEBBRAIO 2015 – Si chiama Tutti Fuori l’esordio discografico del collettivo napoletano, Rete Co’mar. Prodotto da Claudio Poggi (produttore del primo album di Pino Daniele) – uscito su etichetta Clapo Music e distribuito da Edel Italia – il disco è pdisponibile in tutti i negozi e in digital store da Believe. La Rete Co’mar è formata da sei musicisti e un attore, che si sono conosciuti, tre anni fa, durante un laboratorio di sperimentazione musicale e teatrale. “Tutti fuori” è un disco fuori moda, dove non c’è nessun tipo di ammiccamento ai suoni dell’ultim’ora.

Un album suonato sino all’ultima nota, capace di toccare le corde dell’anima. La stessa anima, che si ritrova nei loro live, dove è impossibile restare fermi. “Tutti fuori – spiega la band – è la possibilità che l’uomo si riserva di superare i suoi limiti, di vincere la rassegnazione e la passività.” Proprio come il loro sound, che va oltre le facili definizioni per mescolare rock, musica d’autore e influenze sud americane, senza mai perdere la propria identità. Infatti tutto è ben radicato nella tradizione musicale napoletana, che come canta il collettivo resta “La città della musica”.

Un caleidoscopio di suoni e immagini, dove l’ironia, la melodia e il teatro, grazie alle parti recitate di Raffaele Bruno, sono gli ingredienti dell’esplosiva miscela musicale del collettivo guidato dalla bellissima voce solista di Silvia Romano. Le dieci canzoni dell’album, frutto della scrittura di tutti i componenti del gruppo, alcune in italiano e altre in dialetto, sono veri e propri viaggi. I testi intimi, surreali e divertenti non rinunciano alla poesia. Nell’album non mancano ballad come, “Core carnale”, dedicata al problema del femminicidio e una originale rivisitazione di, “Viva la pappa col pomodoro”, di Rita Pavone.

Rete Co’mar sono: Silvia Romano (voce solista), Raffaele Bruno (voce recitante), Luigi Brunetti (chitarre e voce), Vittorio Nicoletti Altimari (basso e voce), Mauro Caso (batterista), Antonello Petrella (Sax) e Emanuele Aprile (fisarmonica, tastiere e voce).

Rete Co’mar – Tutti Fuori
(Produzione artistica: Claudio Poggi & Rete Co’mar)
Track List
1. Il falso problema
2. Polvere leggera
3. Intro
4. Dove vai?
5. Luna al di fuori del mondo
6. 332 girasoli
7. Core carnale
8. Intro
9. Maja
10. La città della musica
11. Sette zeppole di San Giuseppe
12. Viva la pappa col pomodoro

Guida all’ascolto di “Tutti fuori”

Il falso problema
Nel veloce mondo occidentale, siamo tutti vittime inconsapevoli di una routine sempre uguale a se stessa. Ma questo non è un dramma! Perché tutto concorre a creare il mondo spento e rassegnato di cui abbiamo bisogno, a renderci beatamente sereni e perfettamente adattati alla nostra condizione di non libertà; “tutti attenti, tutto ok”. Una non libertà che neanche avvertiamo più e che alla fine diventa solo un falso problema.

Polvere leggera
La canzone è dedicata all’artista di strada, Felice Pignataro, fondatore del centro sociale GRIDAS e ideatore del carnevale di Scampia. È un brano in grado di cambiare lo sguardo dell’ascoltatore, abituato ad associare questo quartiere ad un solo colore: il grigio. Proprio come le splendide realtà associative rappresentano una festa di colori, cosi il brano nel finale diventa una festa di musica e speranza, al suono del “carnaval de Felis Pignatao”

Dove vai?
Il brano surreale esorcizza e gioca sull’alienazione dell’uomo, per chiedersi dove stiamo andando.

Luna al di fuori del mondo
Una semplice e struggente ballad d’amore.

332 girasoli
L’ossessione di un artista per un soggetto è potente e mortale. Quanti girasoli ha dipinto Vincent Van Googh. Le manifestazioni dell’universo sono sempre oltre la nostra definizione. Sei costretto a guardare sempre più in alto e devi usare strumenti più potenti della ragione. In questo percorso trovi la tua eterna solitudine. La stessa gioiosa solitudine di tutti.

Core Carnale
È un brano che parla di femminicidio. Un uomo che dietro le sbarre stringe la foto della sua amata: “Una perla sfuggita dalle sue mani”. Un urlo potente. Un brano scritto in napoletano, con sonorità etniche ed elettroniche.

Maya
Nell’induismo Maya è il nome della realtà illusoria che ci presentano i sensi. Maya è un illusione di cui siamo profondamente e sessualmente innamorati.

La citta della musica
Festa, Farina e Forca. Quanto è difficile parlare di Napoli con tutti i suoi luoghi comuni e le sue contraddizioni. La maschera di pulcinella ha il naso grande e ha il potere di far scomparire, dietro un modello precostituito, la complessità dell’essere umano. Tutto dipende dall’economia, la necessità di sopravvivere ci fa accettare la prepotenza dei padroni, ma la vita è un grande palcoscenico dove recitiamo il nostro ruolo.

Sette zeppole di San Giuseppe
Un pezzo strumentale sulla rivoluzione e la voglia di non accontentarsi di ciò che ci viene lasciato da altri. Non una ma sette zeppole di San Giuseppe, perché così ci va.

Viva la pappa col pomodoro
È l’unica cover del disco. Il celeberrimo brano cantato da Rita Pavone nei panni di giamburrasca è lo spunto per una ironica rielaborazione dei canti rivoluzionari da “Comandante Che Guevara” a “Bella ciao”. Il brano si chiude con una divertente ricetta per la rivoluzione, che combina ingredienti e sentimenti di diversa natura.

Pagina Facebook Ufficiale della Rete Co’mar: www.facebook.com/retecomarmusic

Ricevuto da:
Noisey Press Comunicazione

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