MusicalMentis

Sanremo 2022, Giovanni Truppi: «Nessuno è paragonabile a De André»

Giovanni Truppi – foto di Mattia Zoppellaro

 

«“Tuo padre, mia madre, Lucia” è un pezzo che mi piace molto. Del testo, mi piace molto la frase “un per cento è amore e tutto il resto è stringere i denti”, anche se è un po’ estrema come percentuale, come statistica. Personalmente non mi ci riconosco in queste proporzioni, ma è una frase che mi piace», puntualizza in video conferenza stampa Giovanni Truppi, che ieri ha cantato il suo brano per la prima volta sul palco dell’Ariston, ha già ricevuto due importanti riconoscimenti: “Il Premio Lunezia per Sanremo 2022” per il brano “Tuo padre, mia madre Lucia” e la Targa MEI Artista Indipendente di Sanremo 2022”.

«È la prima volta che ho proposto una canzone al Festival di Sanremo. Naturalmente, facendo questo mestiere in Italia, a volte il pensiero mi ha sfiorato. Non è una canzone che è nata per il festival, anzi è proprio il contrario. Ho deciso di portarla in gara perché mi rappresenta molto, altrimenti».

“Tuo padre, mia madre, Lucia” è una dichiarazione d’amore, forse la più compiuta che Truppi abbia mai creato. Scritto con la complicità dei suoi due più fidati collaboratori – Marco Buccelli e Giovanni Pallotti – insieme a due firme d’eccezione della canzone italiana – Gino De Crescenzo “Pacifico” e Niccolò Contessa (I Cani) – il brano è prodotto da Marco Buccelli e Taketo Gohara, coadiuvati da Stefano Nanni a cui è stata affidata la scrittura degli archi.

Nel titolo della canzone sanremese ha suscitato un po’ di curiosità il nome Lucia: «Lucia è il nome di mia figlia. Nel testo, Lucia, insieme agli altri due personaggi del titolo, rappresenta la soglia immediatamente al di là dell’intimità di una coppia».

“Tuo padre, mia madre, Lucia” condensa le caratteristiche di scrittura di Giovanni, la sua inconfondibile capacità di fondere linguaggi musicali diversi e l’inventiva metrica e melodica, mettendole al centro di una nuova sfida musicale: la costruzione di una love song in grado di mescolare ruvidità e sentimento, Lucio Battisti e Vasco Rossi, canzone d’autore e spoken word, classicità e sperimentazione. Primo brano del cantautore a vedere la luce dopo due anni complicati – per Truppi come per tutti – “Tuo padre, mia madre, Lucia” parla di scegliersi anche nei momenti difficili della vita e delle relazioni, e approfondisce il modo di vivere un rapporto in età adulta.

«In questa canzone ho cercato di conservare tutti gli spigoli che mi appartengono proprio perché volevo arrivare al festival mostrando quello che sono».

Il 4 febbraio, nella serata delle cover, Giovanni Truppi canterà sul palco dell’Ariston “Nella mia ora di libertà” di Fabrizio De André insieme a Vinicio Capossela. «L’ho scelta perchè mi rappresenta molto – spiega l’artista napoletano –. Ha un testo che è un compedio di istanze che mi sembrano importantissime in questo particolare momento storico, ma in realtà, sempre. Dal momento che canto per quattro sere una canzone d’amore, mi sembrava opportuno – all’interno del festival – raccontare anche quest’altra parte di me. Per fare questo, ho pensato subito a Vinicio Capossela che ammiro da tantissimo tempo e il cui percorso è stato un faro per me. Sono onorato e confortato che sia al mio fianco nel reinterpretare un brano di De André.

Infine, a chi gli ha domandato in conferenza stampa se si ritenesse il cantautore del festival di quest’anno, l’artista campano ha risposto: «No, anche se so che sentirmi dire questo è un complimento, non credo che il “cantautorato” sia un genere musicale. Credo che tale convizione sia un po’ figlia della storia della musica, della cultura italiana. Per me, cantantautore è chi scrive e interpreta le canzoni e quest’anno, sotto questo profilo, ce ne sono tanti e bravissimi».

Rosy Merola

 “Tuo padre, mia madre, Lucia”, la canzone con cui Giovanni Truppi partecipa alla 72esima edizione del Festival di Sanremo 2022, è online su tutte le piattaforme digitali. Il brano è accompagnato da un video in uscita oggi.

La regia del video è affidata a Francesco Lettieri, celebre regista che torna a dirigere un videoclip dopo il successo dei film Ultras e Lovely Boy.

Nel video, Giovanni si ritrova a suonare in un hotel improbabile, in una cena la cui atmosfera ricorda quella del Capodanno anticipato di Fantozzi. La serata piano piano si trasforma, e con lei Giovanni, che si ritrova a condividere con i bizzarri partecipanti qualcosa di magico, tra picchi di euforia e momenti di malinconia, quella che doveva essere una notte dimenticabile, a tratti anche imbarazzante, diventa un momento magico che li unirà per sempre, anche se non si rivedranno mai più.

 “Tuo padre, mia madre, Lucia” verrà poi accompagnata, venerdì 4 febbraio 2022, dalla pubblicazione di una raccolta intitolata “Tutto l’universo”, un ritratto d’artista attraverso quindici canzoni tra le più rappresentative della carriera del cantautore.

 Annunciate anche le date dell’instore tour che porterà Giovanni nelle librerie Feltrinelli di tutta Italia per presentare “Tutto l’universo”: martedì 8 Febbraio a Roma (ore 18.30 – LaFeltrinelli, Galleria Alberto Sordi), mercoledì 9 febbraio a Napoli (ore 18.30 – LaFeltrinelli, Piazza Martiri), giovedì 10 febbraio a Firenze (ore 18.30 – LaFeltrinelli, Piazza della Repubblica), venerdì 11 febbraio a Bologna (ore 18.30 – LaFeltrinelli, Piazza Ravegnana), lunedì 14 febbraio a Milano (ore 18.30 – LaFeltrinelli, Piazza Duomo), martedì 15 febbraio a Palermo (ore 18.30 – LaFeltrinelli, Via Cavour) e mercoledì 16 febbraio a Torino (ore 18.30 – Cap10100, Corso Moncalieri 18).

BIO GIOVANNI TRUPPI

Classe 1981, napoletano, Giovanni Truppi nella sua carriera ha pubblicato cinque dischi, di cui quattro di inediti: C’è un me dentro di me (2009), Il mondo è come te lo metti in testa (2013), GIOVANNI TRUPPI (2015), la raccolta Solopiano (2017) e Poesia e civiltà (2019), indicato tra i migliori dischi dell’anno dai principali media italiani e francesi.

Il suo ultimo lavoro è (2020), un Ep di cinque tracce che raccoglie collaborazioni con Calcutta, Veronica Lucchesi de La Rappresentante di Lista, Niccolò Fabi e Dario Brunori accompagnato da un libro di storie a fumetti edito da Coconino Press.

Chitarrista e pianista, in concerto utilizza un pianoforte di sua ideazione ottenuto modificando un piano verticale: uno strumento di dimensioni inferiori allo standard, smontabile, ed elettrificato tramite una serie di pick-up che gli permettono di amplificarlo. 

Truppi è uno dei più autentici parolieri del nostro tempo, capace di affiancare vicende autobiografiche ad analisi filosofiche e sociali, affrontando frontalmente l’alto e il basso, la poesia e la politica, l’amore e il sesso, Dio e gli uomini. Quello che negli anni ha tratteggiato con la sua musica è un universo imperfetto e sincero, sfaccettato, capace di scavare a fondo nei sentimenti e di specchiare insicurezze e debolezze tanto intime quanto collettive.

Sin dagli esordi ha coltivato una scrittura musicale varia capace di attingere da linguaggi diversi come il jazz, il rock, il punk e la canzone d’autore che, unita a un’inventiva metrica unica e brillante, gli ha fatto riscuotere ottimi consensi di pubblico (complice anche la sua presenza scenica magnetica) e stampa, italiana e anche estera (Le Monde ha lodato il suo ultimo album “Poesia e Civiltà”, disco che gli ha fatto vincere il premio PIMI come miglior artista indipendente dell’anno dal MEI “per la sua capacità di rinnovare la canzone d’autore”). Nel 2021 ha anche scritto il suo primo libro, “L’avventura” (La Nave di Teseo).

 

Tuo padre, mia madre, Lucia

Testo di: Giovanni Truppi, Pacifico, Niccolò Contessa, Marco Buccelli Musica di: Marco Buccelli, Giovanni Truppi, Giovanni Pallotti

Quando ti ho incontrata per la prima volta
ad una cena di sconosciuti in un bar di Torino senza pensarci, d’istinto, ti ho guardato la mano per vedere se fossi sposata.

Brillano le teste e scintillano le stelle
corrono corrono corrono, gli occhi si chiudono gli attimi cadono dimmi se sei triste, dove andiamo, che ci faccio qui.

…o siamo sempre stati qui?

E quando le cose tra di noi non vanno lisce e sono malinconico o preoccupato
ripenso a quel momento e mi fido di lui,
e anche se a volte litighiamo solo per la paura di metterci a letto lo so che per quello che vogliamo fare noi un per cento
è amore e tutto il resto è stringere i denti.

E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
ascolteranno queste parole
si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore risponderò come rispondo anche a me
che
amarti è credere che
che quello che sarò sarà con te.

E adesso che conosco anche la tua amarezza
e il buio senza parole in cui sei nuda di rabbia
io ti volevo dire che la mia anima ti vuole
ed il mio cuore pure
e che le mie fantasie si scaldano al pensiero del tuo fiato.

Brillano le teste e scintillano le stelle
toccami la faccia e non farmi fare niente stringimi più forte e fammi dire un’altra volta sì.

E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
ascolteranno queste parole
si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore risponderò come rispondo anche a me

che
amarti è credere che
che quello che sarò sarà con te.

Amore mio, per vivere facciamo mille cose stupide
lo sai, per sopravvivere, semplifichiamo il più possibile. Ma cosa c’è di semplice?
Amore mio
che ridere.

E se domani tuo padre, mia madre o Lucia
ascolteranno queste parole
si chiederanno, come mi chiedo anch’io, se questo è un amore risponderò come rispondo anche a me
che
amarti è credere che
che quello che sarò sarà con te.

Sto camminando verso di te
ti vedo all’incrocio, mi fermo a guardarti
e aspetto l’attimo in cui
ti girerai e mi sorriderai vedendomi arrivare.

Rosy Merola

Definisco il mio percorso professionale come un “volo pindarico” dalla Laurea in Economia e Commercio al Giornalismo. Giornalista pubblicista, Addetta stampa, Marketing&Communication Manager, Founder di SinergicaMentis. Da diversi anni mi occupo della redazione di articoli, note e recensioni di diverso contenuto. Per il percorso di studi fatto, tendenzialmente, mi occupo di tematiche economiche. Nello specifico, quando è possibile, mi piace mettere in evidenza il lato positivo del nostro Made in Italy, scrivendo delle eccellenze, start-up, e delle storie di uomini e donne che lo rendono speciale. Tuttavia, una tantum, confesso di cadere nella tentazione di scrivere qualcosa che esula dalla sfera economico-finanziaria (Mea Culpa!). Spaziando dall'arte, alla musica, ai libri, alla cultura in generale. Con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani esordienti e di quelle realtà che mi piace definire "startup culturali". Perché, se c'è una frase che proprio non riesco a digerire è che: "La cultura non dà da mangiare". Una affermazione che non è ammissibile. Soprattutto in Italia.