Storia&Tradizione

Giuseppe Conte: San Nicola nel Cilento

                                            [San Nicola – Rione Spio, Vallo della Lucania (SA)]

Che il culto di San Nicola nel Cilento sia ben radicato, lo dimostra il fatto che nella Diocesi di Vallo della Lucania, gran parte delle parrocchie ne conservano il titolo. In diversi comuni, seppur di piccole dimensioni, talvolta vi sono anche due parrocchie consacrate al Vescovo di Bari: Ascea e Catona, Pollica e Galdo, Centola e San Nicola.

Particolarmente sentita la ricorrenza a Vallo della Lucania. Il 6 dicembre nel rione Spio la serata si colora al chiaror della focara, evocando vecchie tradizioni. La caratteristica processione, invece, interessa gran parte del territorio.

Mentre la ricorrenza autunnale calza lo spirito cristiano, in diversi casi la festività è riproposta durante l’estate come a Perito e Valle Cilento. In questa occasione i riti cristiani sono affiancati da momenti di intrattenimento civile che, in genere, culminano con il tradizionale spettacolo pirotecnico.

Capograssi, una della piccole frazioni di Serramezzana, accanto all’antico cimitero conserva al chiesetta di San Nicola di cui si ha notizia già nel X secolo. Sull’altare centrale, oltre all’icona di San Nicola, due immagini della Madonna con Bambino.
Una curiosità, invece, arriva da Futani. Nelle due frazioni le rispettive parrocchie sono consacrate a San Nicola: a Castinatelli al Vescovo di Bari mentre ad Eremiti al Santo da Tolentino.

A Prignano Cilento, il lunedì dell’Angelo è di scena ‘l’opera dei turchi’. La sacra rappresentazione si incentra su un miracolo compiuto dal Santo e su un episodio della sua vita.

San Nicola è popolare sopratutto perché è considerato protettore dei bambini. Questo patronato scaturisce da una antica leggenda. Secondo la tradizione resuscitò tre bambini rimasti vittime di un brutale macellaio. Ecco perché nell’iconografia è rappresentato con una tinozza in cui sono posti i bambini oppure con tre sfere d’oro. Queste ultime fanno riferimento anche ad un’altra leggenda. Gettò per tre giorni tre sacchetti di monete in casa di un uomo che non poteva sposare le figlie garantendogli il necessario.

Giuseppe Conte